Quando la querela è persecutoria e intimidatoria

In Italia, molto spesso, la persona, specie se impegnata politicamente, sporge querela contro il cittadino, per lo più giornalista, che lo ha accusato di qualcosa che va denunciato alla opinione pubblica. E sporge querela per diffamazione proprio per dimostrare, alla opinione pubblica, l’estraneità ai fatti di cui è accusato, ben sapendo che se la querela verrà  archiviata, o si rivelerà temeraria in sede di giudizio, lui se la caverà con il pagamento di qualche migliaio di euro per onorare le spese processuali.
In Inghilterra, invece, non si sporge per querela per diffamazione con la stessa leggerezza con cui viene sporta in Italia, disse pare una volta Milena Gabanelli, quando la coraggiosa giornalista conduceva Report su Rai3,  perché il querelante, se non esce vittorioso in sede di giudizio, oltre alle spese processuali, viene condannato  anche a corrispondere alla persona querelata la stessa somma, per lo più, che lui ha chiesto come risarcimento.
Infatti, Milena Gabanelli, che nel condurre tale trasmissione avrebbe collezionato un paio di centinaia di querele, dalle quali è sempre uscita assolta, una volta disse che una querela sporta contro di lei da un politico milanese, di cui non facciamo il nome, fu ritenuta tanto temeraria, al punto che il politico venne condannato a risarcire Rai3 di 15.000 euro. Ma Rai3, però, non ha mai recuperato quella somma, perché il politico, ora condannato in via definitiva per una storia di tangenti, risultò nullatenente, né gli si poté trattenere il quinto della indennità parlamentare, come avviene per i comuni mortali, e anche per i pensionati che a mala pena riescono ad arrivare a fine mese, perché l’indennità parlamentare, in base ad una legge, varata ovviamente dagli stessi parlamentari nel lontano 1963, non è sequestrabile.
Gabriele Corona (nella foto), che per il suo impegno civile, esercitato attraverso Altrabenevento, ha subito diverse querele (ultimamente sarebbe stato querelato anche dal sindaco Mastella), ha comunicato il 14 febbraio che sono state archiviate due querele sporte contro di lui dagli amministratori della Camera di Commercio nel 2019. Ecco il testo del comunicato di “Altra Benevento è possibile”.
 “Sono state archiviate prima dal GIP su richiesta del PM e poi dal Giudice Monocratico del Tribunale di Benevento le due querele per diffamazione presentate dagli amministratori della Camera del Commercio a febbraio 2020 contro di me per un comunicato relativo alla polemica sorta tra la giornalista Teresa Ferragamo e il direttore generale della Camera del Commercio allora in carica, Roberto Pierantoni, in merito ad un finanziamento per la promozione di vini sanniti”. 

Gabriele Corona, movimento politico “Altra Benevento è possibile””. (gdg)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.