Clemente Mastella è un sindaco che non tollera l’incalzare delle opposizioni
“Mastella esilarante ma lo spettacolo è indecoroso”, scrive Alternativa per Benevento, a commento del comportamento assunto dal sindaco nel corso della seduta consigliare del 14 febbraio. Questo il comunicato di Alternativa per Benevento, che comprende i gruppi consiliari del Pd, di Città Aperta, di Civici e Riformisti e del Centro Democratico.
“Il Consiglio Comunale è la casa di tutti: sindaco, giunta, consiglieri, cittadini, organi dell’informazione. E chi vince le elezioni acquisisce il diritto e il dovere di amministrare la Città, ma non certo la proprietà delle istituzioni, né il potere di cacciare la stampa e zittire le opposizioni”.
“Mai – prosegue la nota – pensavamo di poter assistere a Benevento a uno spettacolo indecoroso come quello avvenuto questa mattina. Agli inizi della seduta, infatti, alla Polizia Municipale è stato addirittura chiesto di allontanare i giornalisti presenti. Un gesto grave di per sé, ma ancor più incomprensibile dato che non era stato in alcun modo annunciato ai professionisti dell’informazione che la seduta si sarebbe svolta ‘a porte chiuse’. Ai giornalisti, ovviamente, va tutta la nostra solidarietà”.
“Come non bastasse il sindaco Clemente Mastella ha ribadito, con parole e comportamenti, il suo disprezzo per l’assemblea tutta. Seppur presente a Palazzo Mosti, ha preferito seguire i lavori dalla sua stanza: una cosa esilarante, con Mastella in collegamento, provvisto di enormi cuffie a mó di radiocronista, mentre a due passi, nell’aula consiliare si svolgeva il dibattito. Il colmo si è però raggiunto allorquando lo stesso Mastella, dopo aver polemizzato – sempre in streaming dalla stanza a fianco- con frasi scomposte e argomenti fantasiosi con i consiglieri di opposizione (rei di presentare interrogazioni e mozioni a lui non gradite), ha impedito a questi ultimi di replicare… ordinando lo spegnimento dei microfoni. Insomma: da una parte il Consiglio Comunale che ha provato a lavorare seriamente, pur dando vita ad un vivace confronto sui temi; dall’altra un Sindaco perennemente impegnato a fare le bizze e a trascendere in inutili polemiche.
“Più volte Mastella ha ricordato i suoi trascorsi da parlamentare e da ministro. A quanto pare, purtroppo, non gli sono serviti un granché: il suo inadeguato contegno istituzionale non ha infatti eguali in Italia. Non per questo, però, ci lasceremo intimidire e zittire. Una cosa è la grande impresa di spegnere i microfoni, altra, e ben più ardua, è quella di silenziare tante voci di donne e uomini liberi e non addomesticabili”.
“E non se vonn sta”, avrebbe detto Donato Agostinelli, il sindaco di San Bartolomeo in Galdo che Mastella ha chiamato alla guida, in provincia di Benevento, di NOI DI CENTRO, la formazione politica che, fondata alcuni mesi fa dal sindaco-despota di Benevento, non è stata rilevata ancora dai sondaggisti nelle intenzioni di voto dei cittadini; mentre i sondaggisti hanno rilevato, già da tempo, CAMBIAMO, costituita dal presidente della Liguria, Giovanni Toti, e, recentemente, ITALEXIT PER L’ITALIA, la formazione costituita dal senatore, ex pentastellato, Gianluigi Paragone. Queste due formazione risultano gradite, rispettivamente, dall’1% e dal 2% dei cittadini. Quindi, Toti e Paragone sono tenuti in una maggiore considerazione dai cittadini, rispetto a Clemente Mastella.
Però, Mastella, per il fatto di essere stato, per più di quarant’anni, parlamentare, tra Montecitorio, Palazzo Madama e Strasburgo, trova più spazio su giornali e televisioni, non sappiamo se richiesto da lui o programmato da direttori e editori, rispetto a Giovanni Toti e Gianluigi Paragone. Alle 11 del 14 febbraio, infatti, Mastella era collegato con “L’aria che tira” de La7.Mastella, poi, per aver seguito da remoto, nella sua stanza di Palazzo Mosti, la seduta consiliare, potrebbe dire che si è voluto cautelare rispetto al pericolo di poter essere contagiato dal virus Omicron, anche se la vera ragione potrebbe essere ricondotta alla necessità di non vedere in aula le opposizioni, che lo incalzano incessantemente con interrogazioni, al punto che i capi settore, preposti a scrivere le risposte per conto degli assessori, corrono il rischio, qualche volta, di prendere fischi per fiaschi, quando non si sostituiscono al sindaco e/o a esponenti della maggioranza nell’esprimere giudizi politici. E’ capitato, infatti, che nella risposta confezionata per Maria Carmela Serluca sia stato espresso un giudizio politico, esponendo, peraltro, l’assessora ad un brutta figura, perché la risposta non era pertinente rispetto alla interrogazione del capogruppo di Civico 22, Angelo Moretti.
Non trova giustificazione però il fatto che siano stati spenti i microfoni per impedire ai consiglieri, in questo caso di opposizione, di intervenire nei vari punti posti all’ordine del giorno.C’è da ritenere che il Prefetto interverga rispetto all’atteggiamento assunto da Mastella nei confronti a un presidio di democrazia, e qualche parlamentare interroghi il Ministro del’Interno, perché siano garantiti a Benevento i diritti di eletti dal popolo che si oppongono a Mastella.
Si pensi che, ingiustificatamente, hanno tenuto chiuso, per quattro anni e mezzo, il parcheggio coperto di Porta Rufina, sostenendo che quella struttura era nelle mani delle ditte costruttrici, per il fatto di essere creditrici nei confronti del Comune. Ma lo hanno tenuto chiuso, riteniamo noi, per far cadere l’impopolarità sulle amministrazioni di centro sinistra che hanno preceduto quelle di Mastella. Le amministrazioni, infatti, sono ritenute responsabili di aver fatto fallire l’AMTS, quando invece, come abbiamo ancora ribadito nel nostro precedente “pezzo”, la responsabilità è ascrivibile all’amministrazione (2001-2006) dell’ex aennino D’Alessandro, che aveva commissionato la realizzazione di quel parcheggio, con un project financing, trasformato subito dopo in contratto di appalto, in cui il contraente sarebbe stata l’AMTS, una partecipata del Comune.
A conclusione della seduta del Consiglio comunale, è stato, poi, diffuso il seguente misero resoconto del lavori: “Il Consiglio comunale, riunitosi questa mattina in modalità mista (in presenza e da remoto), ha deliberato la permanenza del Comune di Benevento nel Patto Territoriale della Provincia di Benevento”.“L’assise ha, inoltre, respinto la mozione del consigliere comunale del gruppo “Prima Benevento”, Rosa De Stasio, in ordine alla revoca in autotutela della deliberazione di Giunta comunale n. 41 del 3 marzo 2020 riguardante la manutenzione e cura delle conifere ubicate nella zona alta di Benevento e il verde cittadino”. “Il Consiglio ha altresì respinto la mozione del consigliere comunale del gruppo “Prima Benevento”, Rosa De Stasio, in ordine alla revoca del provvedimento sindacale (prot. 13761/2021) di nomina di un componente nel consiglio d’amministrazione della Ge.Se.Sa spa”.
“Il Consiglio ha infine approvato il regolamento per lo svolgimento in modalità telematica delle sedute di Consiglio comunale, delle Commissioni consiliari e della Giunta comunale”.
Giuseppe Di Gioia
enti. Un gesto grave di per sé, ma ancor più incomprensibile dato che non era stato in alcun modo annunciato ai professionisti dell’informazione che la seduta si sarebbe svolta ‘a porte chiuse’. Ai giornalisti, ovviamente, va tutta la nostra solidarietà”.
“Come non bastasse il sindaco Clemente Mastella ha ribadito, con parole e comportamenti, il suo disprezzo per l’assemblea tutta. Seppur presente a Palazzo Mosti, ha preferito seguire i lavori dalla sua stanza: una cosa esilarante, con Mastella in collegamento, provvisto di enormi cuffie a mó di radiocronista, mentre a due passi, nell’aula consiliare si svolgeva il dibattito. Il colmo si è però raggiunto allorquando lo stesso Mastella, dopo aver polemizzato – sempre in streaming dalla stanza a fianco- con frasi scomposte e argomenti fantasiosi con i consiglieri di opposizione (rei di presentare interrogazioni e mozioni a lui non gradite), ha impedito a questi ultimi di replicare… ordinando lo spegnimento dei microfoni. Insomma: da una parte il Consiglio Comunale che ha provato a lavorare seriamente, pur dando vita ad un vivace confronto sui temi; dall’altra un Sindaco perennemente impegnato a fare le bizze e a trascendere in inutili polemiche.
“Più volte Mastella ha ricordato i suoi trascorsi da parlamentare e da ministro. A quanto pare, purtroppo, non gli sono serviti un granché: il suo inadeguato contegno istituzionale non ha infatti eguali in Italia. Non per questo, però, ci lasceremo intimidire e zittire. Una cosa è la grande impresa di spegnere i microfoni, altra, e ben più ardua, è quella di silenziare tante voci di donne e uomini liberi e non addomesticabili”.
“E non se vonn sta”, avrebbe detto Donato Agostinelli, il sindaco di San Bartolomeo in Galdo che Mastella ha chiamato alla guida, in provincia di Benevento, di NOI DI CENTRO, la formazione politica che, fondata alcuni mesi fa dal sindaco-despota di Benevento, non è stata rilevata ancora dai sondaggisti nelle intenzioni di voto dei cittadini; mentre i sondaggisti hanno rilevato, già da tempo, CAMBIAMO, costituita dal presidente della Liguria, Giovanni Toti, e, recentemente, ITALEXIT PER L’ITALIA, la formazione costituita dal senatore, ex pentastellato, Gianluigi Paragone. Queste due formazione risultano gradite, rispettivamente, dall’1% e dal 2% dei cittadini. Quindi, Toti e Paragone sono tenuti in una maggiore considerazione dai cittadini, rispetto a Clemente Mastella.
Però, Mastella, per il fatto di essere stato, per più di quarant’anni, parlamentare, tra Montecitorio, Palazzo Madama e Strasburgo, trova più spazio su giornali e televisioni, non sappiamo se richiesto da lui o programmato da direttori e editori, rispetto a Giovanni Toti e Gianluigi Paragone.
Mastella, poi, per aver seguito da remoto, nella sua stanza di Palazzo Mosti, la seduta consiliare, potrebbe dire che si è voluto cautelare rispetto al pericolo di poter essere contagiato dal virus Omicron, anche se la vera ragione potrebbe essere ricondotta alla necessità di non vedere in aula le opposizioni, che lo incalzano incessantemente con interrogazioni, al punto che i capi settore, preposti a scrivere le risposte per conto degli assessori, corrono il rischio, qualche volta, di prendere fischi per fiaschi, quando non si sostituiscono al sindaco e/o a esponenti della maggioranza nell’esprimere giudizi politici. E’ capitato, infatti, che nella risposta confezionata per Maria Carmela Serluca sia stato espresso un giudizio politico, esponendo, peraltro, l’assessora ad un brutta figura, perché la risposta non era pertinente rispetto alla interrogazione del capogruppo di Civico 22, Angelo Moretti.
Non trova giustificazione però il fatto che siano stati spenti i microfoni per impedire ai consiglieri, in questo caso di opposizione, di intervenire nei vari punti posti all’ordine del giorno.
C’è da ritenere che il Prefetto intervenga rispetto all’atteggiamento assunto da Mastella nei confronti a un presidio di democrazia, e qualche parlamentare interroghi il Ministro del’Interno, perché siano garantiti a Benevento i diritti di eletti dal popolo che si oppongono a Mastella.
Si pensi che, ingiustificatamente, hanno tenuto chiuso, per quattro anni e mezzo, il parcheggio coperto di Porta Rufina, sostenendo che quella struttura era nelle mani delle ditte costruttrici, per il fatto di essere creditrici nei confronti del Comune. Ma lo hanno tenuto chiuso, riteniamo noi, per far cadere l’impopolarità sulle amministrazioni di centro sinistra che hanno preceduto quelle di Mastella. Le amministrazioni, infatti, sono ritenute responsabili di aver fatto fallire l’AMTS, quando invece, come abbiamo ancora ribadito nel nostro precedente “pezzo”, la responsabilità è ascrivibile all’amministrazione (2001-2006) dell’ex aennino D’Alessandro, che aveva commissionato la realizzazione di quel parcheggio, con un project financing, trasformato subito dopo in contratto di appalto, in cui il contraente sarebbe stata l’AMTS, una partecipata del Comune.
A conclusione della seduta del Consiglio comunale, è stato, poi, diffuso il seguente misero resoconto del lavori:
“Il Consiglio comunale, riunitosi questa mattina in modalità mista (in presenza e da remoto), ha deliberato la permanenza del Comune di Benevento nel Patto Territoriale della Provincia di Benevento”.“L’assise ha, inoltre, respinto la mozione del consigliere comunale del gruppo “Prima Benevento”, Rosa De Stasio, in ordine alla revoca in autotutela della deliberazione di Giunta comunale n. 41 del 3 marzo 2020 riguardante la manutenzione e cura delle conifere ubicate nella zona alta di Benevento e il verde cittadino”.
“Il Consiglio ha altresì respinto la mozione del consigliere comunale del gruppo “Prima Benevento”, Rosa De Stasio, in ordine alla revoca del provvedimento sindacale (prot. 13761/2021) di nomina di un componente nel consiglio d’amministrazione della Ge.Se.Sa spa”.
“Il Consiglio ha infine approvato il regolamento per lo svolgimento in modalità telematica delle sedute di Consiglio comunale, delle Commissioni consiliari e della Giunta comunale”.
Giuseppe Di Gioia