La Trotta Bus sospende un lavoratore e non si presenta alla riunione della commissione attività produttive
In data 26 gennaio, i consiglieri comunali di ‘Alternativa per Benevento’ Marialetizia Varricchio, Luigi Diego Perifano, Vincenzo Sguera e Luigia Piccaluga Principe, nella qualità di componenti della commissione Attività Produttive, avevano richiesto la convocazione ad horas di una seduta della stessa commissione con audizione del rappresentante legale della Trotta Bus in relazione al protrarsi della situazione di crisi finanziaria aziendale della stessa società che continua a comportare il mancato e ritardato pagamento delle retribuzioni ai lavoratori.
“Da alcuni mesi, ormai, – dichiarano i consiglieri di Apb – si susseguono le proteste di dipendenti e sindacati rispetto ai comportamenti della Trotta Bus. Per questa ragione ci vediamo costretti a tornare sulla nostra richiesta di convocare in commissione i vertici dell’azienda per fare chiarezza sullo stato economico-finanziario della stessa. Fino ad ora non abbiamo ricevuto risposta, come se le preoccupazioni dei lavoratori non meritassero ascolto, come se i problemi dell’azienda che gestisce il trasporto pubblico in Città non fossero di competenza del Consiglio. Per noi, evidentemente, così non è: ribadiamo dunque l’invito al presidente della Commissione a organizzare, già per le prossime ore, un momento di confronto tra i consiglieri e l’azienda”.
Ma gli stessi consiglieri di Alternativa per Benevento, con un comunicato del 4 febbraio, fanno sapere che Trotta bus ha disertato la riunione della commissione Attività Produttive, appositamente convocata per il 3 febbraio.
I predetti consiglieri infatti scrivono:
“Si è riunita nel pomeriggio di ieri la commissione Attività Produttive del Consiglio Comunale. Poteva e doveva essere l’occasione per un confronto pubblico e franco su Trotta Bus, l’azienda che gestisce il servizio di trasporto in Città e che da mesi attraversa un periodo di difficoltà economiche, come dimostrano i continui ritardi nel pagamento delle spettanze ai dipendenti. La richiesta dell’audizione dei vertici di Trotta Bus, così come dell’assessore Luigi Ambrosone, si ricorderà, era stata avanzata dai consiglieri di Alternativa per Benevento al presidente della commissione Alboino Greco. Presidente e assessore hanno accolto la nostra istanza e di questo gliene siamo grati: Greco e Ambrosone evidentemente hanno compreso l’utilità dell’iniziativa, tesa a fare chiarezza sullo stato economico-finanziario dell’azienda e a restituire – se possibile – serenità ai lavoratori. Purtroppo, però, Trotta Bus ha disertato la riunione, peraltro non fornendo alcuna giustificazione all’assenza. Si tratta di una scortesia istituzionale che merita di essere stigmatizzata, vista la chiara rilevanza sociale della vicenda e considerato che la società gestisce un servizio per conto del Comune. L’auspicio è che i vertici della società vogliano al più presto rimediare a questo scivolone perché il loro comportamento certo non aiuta a diradare le nuvole che minacciano presente e futuro del trasporto pubblico”.
Ma le scorrettezze di Trotta bus non finiscono qui. I sindacati di categoria, aderenti a Cgil, Cisl e Uil, hanno diffuso un comunicato per informate la stampa di aver chiesto alla Trotta bus, in seguito alla sospensione di un lavoratore in modo del tutto arbitrario, un incontro per affrontare le questioni più volte segnalate, questioni “che creano disagi ai dipendenti e un’offerta inadeguata alla clientela”. A dire dei sindacati, “bisogna fare chiarezza sugli aspetti che hanno ritardato in questi mesi le retribuzioni, senza dimenticare che non sono stati predisposti, né da parte dell’azienda né da parte della forze dell’ordine i controlli dei Green Pass e dei titoli di viaggio a bordo dei veicoli aziendali vista l’affluenza delle persone e il taglio dei servizi aggiuntivi da parte della Regione, esponendo a un sovraffollamento dei passeggeri all’interno degli autobus ed esponendoli a un alto rischio di contagio i lavoratori e gli stessi utenti”. Pertanto, i sindacati sollecitano l’assessore Luigi Ambrosone a programmare in incontro urgente tra le parti e il reintegro immediato del dipendente sospeso”, ritenuto temporaneamente non idoneo da parte dell’azienda, che, in tal modo, non ha rispettato l’accordo sottoscritto con le parti sociali il 4 dicembre del 2019, accordo che prevedeva la ricollocazione ad altra mansione del lavoratore.
Questi sono i risultati conseguiti da Mastella per aver affidato il servizio di trasporto pubblico urbano ad un privato, senza aver esperito tutti i tentativi per salvare l’Amts. All’atto dell’affidamento di questo servizio, nel febbraio 2017, alla Trotta bus, il predecessore di Mastella, Fausto Pepe ci disse che, in presenza della dichiarazione di fallimento dell’Amts, sentenziata nel gennaio 2016, aveva garantito il servizio di trasposto urbano da parte della partecipata del Comune.
A maggior ragione avrebbe potuto farlo Mastella, in presenza della sentenza con cui la Corte di Appello, nell’agosto 2016 (due mesi dopo l’insediamento di Mastella quale sindaco di Benevento), aveva ribaltato la dichiarazione di fallimento del Tribunale di Benevento, una sentenza, quella della Corte di Appello, confermata dalla Cassazione, cui i curatori fallimentari si erano appellati per rimanere il carica. Ma basti dire, a conferma di come Mastella non abbia voluto il salvataggio dell’Amts, che il sindaco, rispetto al ricorso in Cassazione dei curatori fallimentari, non si è costituito, presso la suprema Corte, in nome del Comune di Benevento. Successivamente, poi, la Cassazione, in merito ad un altro ricorso dei curatori, ha smentito se stessa nel confermare il fallimento dell’Amts, sostenendo, in sostanza, che un creditore non può accettare di essere pagato alla condizioni poste dal debitore. I creditori, infatti, in sede di primo grado di giudizio, presso il Tribunale di Benevento, avevano accettato di essere pagati secondo il piano predisposto dal Comune.
Giuseppe di Gioia