Amici della Terra: basta strumentalizzazioni sui cinghiali!
E’ in corso da tempo una forte campagna catastrofica da parte della associazione Coldiretti, sulla presenza dei cinghiali nel nostro territorio, alla quale spesso si associano anche le altre associazioni di categoria, finanche il Comune di Apice che tramite una Delibera di Giunta ha disposto addirittura di incaricare un esperto per il censimento e lo studio dei cinghiali presenti all’interno del territorio comunale.
Tale deliberazione è a dir poco discutibile, essendo l’attività venatoria in capo alla Regione e non ai Comuni, di fatto nella normativa italiana spetta alle Regioni la competenza di emanare norme di gestione della fauna selvatica, ed esercitare le funzioni programmatiche al riguardo.
Ancora più incredibile sono le motivazioni che hanno spinto il Comune di Apice a tale deliberazione, si legge nell’atto amministrativo “ Atteso che le comunità locali, anche con la collaborazione delle associazioni di categoria, come la Coldiretti hanno espresso la loro preoccupazione organizzando manifestazioni volte a sensibilizzare gli Enti preposti al controllo…”, a quanto sembra il Comune di Apice oltre ad interessarsi di politiche agricole (altra materia non pertinente ai Comuni) si fa portavoce delle lagnanze avanzate dell’associazione Coldiretti.
Tutto ciò è in contrasto con il recente Piano di Gestione e Controllo del Cinghiale, approvato dalla Regione Campania, che tra le varie cose prevede anche la divulgazione dei risultati e dei dati ottenuti, in più questa campagna assillante portata avanti dalla Coldiretti contro la presenza dei cinghiali, non trova riscontro nemmeno all’interno dello stesso Piano di Gestione, dove nonostante l’incremento delle richieste di indennizzo per i danni da cinghiale, non risultano raccolti i dati dell’anno 2020 per la Provincia di Benevento.
Recentemente ad Alessandria è stato riscontrato il virus della Peste Suina Africana in un cinghiale morto, ma l’Istituto Zooprofilattico di Torino ha precisato che la peste suina non è trasmissibile all’uomo, mentre è altamente trasmissibile tra i suini, vanno quindi evitati i contatti tra cinghiali selvatici e i suini di allevamento, sopratutto se si tratta di suini infetti e allevati allo stato semi- brando.
Inoltre come hanno dichiarato anche gli esperti dell’EFSA (Autorità Europea della Sicurezza Alimentare), la caccia è uno strumento del tutto inutile per ridurre la popolazione dei cinghiali selvatici ed è una attività che veicola il virus dalla Peste Suina Africana, visto che i cacciatori posso diffondere in maniera incontrollata il virus, anche solo con il trasporto di carni infette degli animali cacciati.
In merito al contrasto alla caccia di frodo, va segnalato che proprio nel comune di Apice, nei giorni scorsi, grazie all’intervento dei Carabinieri Forestali è stato identificato e denunciato un bracconiere.
Alla luce di questi chiarimenti, ci sembrano ingiustificate le proposte indirizzate alla Regione Campania per prorogare il periodo del prelievo del cinghiale, terminato nel calendario venatorio lo scorso 30 dicembre.
Amici della Terra – Club di Benevento