La transazione sugli alloggi di via Saragat è un bluff. Mastella l’aveva favorita per carpire il voto dei proprietari
La transazione stipulata, su sollecitazione di Mastella, il 28 settembre scorso, tra l’Acer e gli abitanti di Via Saragat, si è rivelata un bluff. Lo hanno denunciato i rappresentanti dell’opposizione: Luigi Diego Perifano, Rosetta De Stasio e Angelo Moretti, nella conferenza stampa tenuta la mattina del primo dicembre. Ecco gli interventi dei tre esponenti dell’opposizione. Il primo ad intervenire è stato Luigi Diego Perifano.
“Abbiamo convocato questa conferenza stampa”, ha esordito Perifano, “per fare il punto su una vicenda troppo nota per essere riassunta a voi, attentissimi operatori dell’informazione. Mi riferisco alla ex tata quaestio degli alloggi di via Saragat e a tutta la vicenda che si è sviluppata anche nel corso della campagna elettorale, a proposito della transazione che è stata sottoscritta tra l’Acer (ex Iacp – ndr) e alcuni degli assegnatari/proprietari. Noi non abbiamo mai perso di vista la questione, e da ultimo c’è stata una interrogazione del consigliere regionale Mino Mortaruolo. A seguito di questa interrogazione, abbiamo potuto acquisire la documentazione che abbiamo distribuito a tutti voi stamattina, consistente sostanzialmente in due pareri resi dal collegio dei revisori dell’Acer”.
“Una volta acquisita questa documentazione, abbiamo naturalmente ritenuto di esaminarla congiuntamente con tutti i gruppi e con tutti i consiglieri comunali dell’opposizione per poi riferire della nostra opinione in ordine a una vicenda che è oggettivamente grave, perché siamo in presenza di un grosso pasticcio, un grosso pasticcio che si è consumato in 3 atti”.
“Il primo atto è stato caratterizzato dall’interessamento attivo dell’amministrazione comunale per la risoluzione di questo annoso problema. Sapete che gli assegnatari/proprietari sono in attesa da qualche decina di anni che si possa arrivare alla stipula dell’atto di definitiva cessione di proprietà degli alloggi che hanno regolarmente pagato. Naturalmente, l ‘interessamento dell’amministrazione attiva non è di per sé un fatto negativo. Anzi. Peccato che questo interessamento si sia manifestato alla vigilia della campagna elettorale. Ma ciò che ha sicuramente suscitato qualche interrogativo, perché la questione è sul tappeto da diversi anni, e vi erano tempi e modi per affrontarla e risolverla, è che si è preferito fare, di questo argomento, un argomento anche centrale della campagna elettorale. Sapete che si sono ripetuti incontri ,assemblee, c’è stata una presenza massiccia e continua nella zona di contrada Fontanelle e di via Saragat. A più riprese, gli assegnatari/proprietari sono stati tranquillizzati sul buon esito di una procedura che era in corso per la risoluzione del problema”.
“Il secondo atto della vicenda si consuma, per l’appunto, con la sottoscrizione di questa famosa transazione del 28 settembre 2021. La transazione è stata sottoscritta da alcuni assegnatari, non tutti, e dal rappresentante legale dell’Acer, David Lebro, assistito dal direttore generale delle stessa Acer, dott. Giuliano Palagi. Come sapete, queste transazioni sono state battezzate dalla presenza fisica di esponenti dell’amministrazione attiva, a cominciare dal sindaco, per sottolineare la sacralità dell’impegno e l’importanza dell’appuntamento. Vedete, su questa transazione, anche nel vivo della campagna elettorale, noi abbiamo sollevato, come era doveroso che fosse, alcuni dubbi. Angelo Moretti ricorderà che io stesso fui oggetto di una contestazione vivace da parte di alcuni cittadini di via Saragat, a proposito di alcune perplessità che era doveroso manifestare rispetto ad una procedura che a noi apparve subito piuttosto raffazzonata”.
“Non è che uno queste considerazioni le fa perché è un mago. No. Basta, come dire, la conoscenza dei rudimenti minimi di un procedimento amministrativo per capire che c’era qualche problema in una transazione che non era mai passata al vaglio del consiglio di amministrazione dell’Acer ,che non era mai passata al vaglio del collegio dei revisori dei conti dell‘Acer, quindi diciamo che c’è stata una procedura di urgenza che ha travolto tutti quanti i passaggi procedimentali che sarebbero stati necessari per conferire all’atto stesso i necessari eventi di legittimità. Noi già dicemmo agli assegnatari/proprietari che saremmo stati sempre e comunque dalla loro parte, ma dicemmo anche: guardate che ci sono degli aspetti di carattere formale che sono stati trascurati e che ci lasciano molto, ma molto perplessi”.
“Arriviamo all’ultimo atto del grosso pasticcio, perché intervengono i revisori dei conti dell’Acer. Attenzione, è lo stesso direttore generale dott. Palagi che trasmette le carte al collegio dei revisori dei conti. Questa non è una circostanza secondaria, perché il dott. Palagi trasferisce l’atto di transazione, con formula riservata, al collegio dei revisori dei conti il 5 novembre 2021. Quindi bisogna ritenere, evidentemente, che è lo stesso direttore generale dell’Acer ad intuire qualche perplessità sulla procedura che egli stesso ha seguito, perché trasmette il 5 novembre la transazione al collegio dei revisori dei conti. Evidentemente, ha pensato che non avendolo fatto prima, come forse sarebbe stato opportuno e necessario, era comunque bene farlo dopo, e quindi il 5 novembre trasmette questa transazione. Il giorno dopo, non la settimana dopo, si riunisce il collegio dei revisori dell’Acer, per prendere atto della documentazione trasmessa dal direttore generale dell’Acer, e immediatamente chiede che sia sospesa ogni attività e ogni atto consequenziale alla citata transazione”.
“Badate che questo avviene il 6 novembre. Le date poi hanno una loro importanza per alcune valutazioni che andrò dopo a fare. Sta di fatto che, dopo questo primo intervento, il collegio dei conti acquisisce ulteriore documentazione, in pratica tutti quanti gli atti dell’istruttoria, e torna a riunirsi nella seduta del 26 novembre del 2021, redigendo un verbale di 6 pagine, che vi abbiamo dato. E, con questo verbale, sostanzialmente la transazione sottoscritta il 28 settembre viene demolita, perché c’è una prima questione che pone il collegio di revisione dei conti, che a mio dire è clamorosa. Sostanzialmente, il collegio di revisione dei conti dice che il presidente dell’Acer non era legittimato a sottoscrivere la transazione, perché la competenza è del commissario liquidatore degli Iacp di Benevento, in quanto in quella transazione vengono assunte obbligazioni e vengono determinate denunce rispetto a passività anteriori al 2019, passività che erano di esclusiva competenza della gestione di liquidazione”.
Diciamo che questo è un primo siluro diretto, che mette in discussione tutta l‘architettura del ragionamento, perché il collegio di revisore dei conti dice: tu, presidente, non potevi sottoscrivere la transazione. I revisori fanno un ulteriore osservazione e dicono: badate che avete approvato gli schemi di transazione, senza che gli schemi di transazione siano mai stati sottoposti alla valutazione del consiglio di amministrazione e del collegio dei revisori dei conti”.
“Terza e ultima questione. Nella transazione vi sono rinunce ad importi considerevoli e per queste rinunce sarebbe stato necessario una variazione del bilancio dell’Acer, variazione che dovrebbe sempre riscontrare il parere dei revisori dei conti, i quali hanno espresso parere non favorevole alle sottoscritte transazioni come formalizzate”.
“Quindi, quelle che erano le nostre preoccupazioni, purtroppo si sono rivelate, e siamo a cospetto di una vicenda che ha del clamoroso. Sapete tutti come questa storia abbia avuto la sua importanza nello svolgimento della campagna elettorale, e, dal mio punto di vista, che credo sia un po’ il punto di vista di tutti noi. In tutta questa vicenda incresciosa c’è sicuramente un’unica parte lesa, che è rappresentata dai proprietari/assegnatari, i quali, in perfetta buonafede, hanno ritenuto di aderire ad una transazione che, probabilmente, non aveva lo scopo di risolvere il problema, ma aveva qualche altra finalità, probabilmente collegata allo svolgimento delle elezioni comunali”.
“Diversamente, io non so spiegarmi come mai il direttore generale dell’Acer abbia assistito il presidente dell’Acer nella stipula della transazione, e poi, immediatamente dopo, quando si doveva arrivare ai famosi atti notarili per la cessione definitiva di proprietà degli alloggi, abbia deciso di attivare, perché lo ha attivato il direttore generale dell’Acer, il collegio dei revisione dei conti. Ecco la ragione per la quale non è stata rispettata la scadenza del 30 ottobre, ecco la ragione per la quale non è stata rispettata la scadenza del 5 novembre, ecco la ragione per la quale la cosa è caduta in un silenzio assordante. E vi è un aspetto ancora grave, sotto il profilo comportamentale, perché sapete benissimo, voi ne siete testimoni, che per tutto il mese di novembre si è continuato a dire: non c’è nessun problema, le carte stanno a posto, i notai stanno studiando, quando la decisione del collegio dei revisori dei conti, di sospendere la transazione, risale al 6 novembre”.
Quindi, c’è stata una clamorosa presa in giro, non soltanto, purtroppo, per gli assegnatari/proprietari, ma anche delle forze politiche, dei consiglieri comunali, che, su questi argomenti, hanno interloquito con l’amministrazione, hanno chiesto chiarimenti e quant’altro. Devo dire che, tra le varie malefatte della cronaca giudiziaria, si sta consegnando alla nostra attenzione, in questi giorni, questa vicenda che, al momento, non ha naturalmente risvolti processuali. E’ una vicenda che colpisce, ferisce, per la leggerezza dei comportamenti , per la superficialità, per il modo in cui comunque sono state attivate delle aspettative da parte di famiglie che vivono questo problema, in modo increscioso, da anni e anni. E, proprio per questa ragione, adesso è necessario che, chi di dovere, si assuma le proprie responsabilità, perché, a nostro parere, questa vicenda deve essere comunque portata a termine”.
“Se c’è qualcosa da aggiustare si deve aggiustare, se quella transazione è farlocca, se ne faccia un’altra con tutti i crismi della legalità, ma devono essere tutelati i diritti degli assegnatari/proprietari. E’ un problema di responsabilità e di etica comportamentale. Su questo noi saremo inflessibili nel richiedere che l’amministrazione comunale, così come si è attivata durante le elezioni per sollecitare la sottoscrizione della transazione, adesso deve intervenire e deve rendersi garante, nei confronti dei proprietari/assegnatari, del rispetto integrale degli obblighi assunti dall’Acer”.
“Questa è una ragione per la quale abbiamo richiesto la convocazione di un consiglio comunale, al quale potesse partecipare, dovesse aggiungo io, il presidente dell’Acer, perché in questa sala davanti ai consiglieri comunali, al cospetto della giunta e del sindaco, deve assumersi le proprie responsabilità e confermare la validità degli impegni assunti. Se le procedure sono state sbagliate sarà l‘Acer a doverle correggere. Ma una cosa è certa: in questa vicenda, gli unici che non possono pagare il conto delle strumentalizzazioni, del pressapochismo e della superficialità sono gli assegnatari/proprietari di via Saragat”.
L’intervento dell’Avv. Rosetta De Stasio
“Perifano ha esposto, in maniera brillante, quella che è la situazione di via Saragat. Io aggiungo politicamente una riflessione. Al di là del “tempismo” che abbiamo constatato ultimamente della magistratura, senza attribuzione di responsabilità, ma c’è un tempismo che lascia qualche perplessità, abbiamo poi un tempismo politico, tempismo che Luigi Perifano ha esposto con molta chiarezza, e lo sottolineo anche io. Non è stata l’opposizione, anche perché non poteva farlo, a chiedere l’intervento dei revisori dei conti. Molti di noi, in campagna elettorale, avevano sottolineato che quella transazione non era regolare. Ovviamente, a queste nostre perplessità, è stato risposto anche male dai cittadini di via Saragat, i quali, naturalmente, avevano invece il miraggio della soluzione dopo tanti anni del loro problema. Addirittura, siamo stati accusati, più o meno velatamente, di mestare nel torbido e di volere quindi, per forza, cercare qualcosa che non facesse chiudere la questione”.
“Quindi, meno male che l’intervento dei revisori dei conti è stato chiesto esattamente dal direttore generale dell’Acer, cioè da chi, sostanzialmente, aveva assistito il presidente nella firma delle transazioni. Perché, purtroppo, la campagna elettorale si è basata anche su questo. Nel momento in cui, in ossequio al principio di legalità e di trasparenza, molti di noi hanno evidenziato le irregolarità, le clientele, è stato detto che eravamo noi a non voler fare l’interesse dei cittadini, eravamo noi a non voler risolvere il problema e a voler mettere i bastoni tra le ruote. Ecco, oggi quei cittadini,in ottima buona fede, comprendono purtroppo che ciò che noi avevamo sottolineato, non solo era realistico ma era anche molto, molto grave. E’ del tutto evidente che quell’atto transattivo è stato redatto con la complicità, non soltanto, ovviamente del presidente dell’Acer, ma anche della forza politica che in quel momento governava la città e che si riproponeva a governarla nuovamente”.
“E’ stato un modo, diciamolo chiaramente, per carpire consenso, per far si che un gruppo consistente di famiglie, che avevano un problema, potessero fidarsi, votando chi faceva finta di risolverglielo. E’ uscita sui giornali, è uscita su face book, la raccolta di manifestazioni fatte a via Saragat, con fac-simili, dove si spiegava alla gente che bisognava votare per il consigliere ma soprattutto per il sindaco. Beh, a questo punto, io devo sottolineare la malafede di chi a via Saragat è andato a sfruttare la situazione, la malafede di chi ha gestito, essendo pienamente consapevole di essere nella illegalità in questa situazione, facendo pagare un caro prezzo a quelle persone, ma riuscendo nell’intento immediato, che era quello di vincere le elezioni, elezioni che, vinte per pochi voti, sono state vinte”.
“E questo, una opposizione che sia degna di questo nome, ha il dovere di sottolinearlo sempre. Aggiungo solo questo per poi lasciare la parola ad Angelo Moretti. Abbiamo chiesto, congiuntamente, la convocazione del consiglio a seduta aperta. Aperta non vuol dire aperta al pubblico, anche se le sedute, comunque aperte al pubblico, subiscono una partecipazione limitata, a causa, purtroppo, del Covid. Abbiamo chiesto una seduta aperta sul problema di via Saragat, badate bene, prima che ci fosse il provvedimento dei revisori dei conti dell’Acer, chiedendo la presenza ovviamente dell’Acer. Sapete cosa ci ha risposto il presidente del Consiglio, al quale naturalmente da questa ribalta rispondiamo? Il problema, poi, non è così tanto rilevante socialmente, ha affermato, da tenere una seduta aperta. Bene! Stante la situazione, noi oggi insistiamo in quella richiesta, in quanto esistono tutti i presupposti perché l’Acer venga a chiarire ai consiglieri comunali tutti che cosa è accaduto; venga a chiarire soprattutto che cosa intende fare; venga a chiarire che situazione si prospetta per i cittadini di via Saragat”.
“Ed è per questo che insisteremo su questa richiesta, già giustificata, ma che, oggi più che mai, è assolutamente fondata. E’ naturale che la nostra opposizione deve essere costruttiva, ma noi dobbiamo costruire sulla legalità, e i cittadini non possono volercene per questo, perché, probabilmente (gli amministratori – ndr), se invece di prendere in giro avessero detto “ci sono delle difficoltà, ci voleva più tempo”, ecco, noi oggi non saremmo arrivati a questo. Hanno perso altri tre mesi. Troppo. Ovviamente, noi siamo dalla parte dei cittadini di via Sarabat, ma dobbiamo assolutamente agire nella piena legalità. Lascio la parola ad Angelo Moretti”.
L’intervento di Angelo Moretti
“Abbiamo detto, in quei giorni, nei mesi di settembre e ottobre, che siamo riusciti a parlare ad un gruppo di assegnatari, perché c’era questa sorta di manovra, anche psicologica, perché questa storia nasce da una delibera del ’94. Alla fine nel 2018 arriva la sentenza della Corte di Appello dove si chiarisce il diritto degli assegnatari non solo di essere risarciti dei danni ma anche ad avere riconosciuto la piena proprietà degli alloggi, con i famosi vizi di costruzione. Noi abbiamo un momento storico, in cui l’amministrazione attiva, che era quella di Mastella, avrebbe dovuto finalmente mettere mano a un problema strutturale storico. Ma non si fa nulla. Si arriva a settembre 2021, cioè sotto la pressione elettorale, per fare una transazione che addirittura viene ribadita intorno al 15 ottobre, con la promessa che si sarebbe pervenuti ad una definizione entro il 20 ottobre”.“Di fatto, a questo punto, gli elettori, i cittadini di via Saragat devono fidarsi al buio, perché gli si era fatto credere, in una situazione di pressione psicologica notevole, che poi l’assegnazione era vicina. In occasione di una manifestazione alla Rai, il candidato sindaco Mastella aveva ribadito che era molto amico del presidente dell’Acer. Io, da assegnatario, da persona che cerco una soluzione da anni, vengo a sapere dalla Rai che il candidato sindaco Mastella ha addirittura tra le sue liste persone che hanno una rappresentanza importante nell’Acer, un po’ di pressione l’avverto. Sapevamo tutti che quella transazione era farlocca. Ciò era evidente. Non era farlocca dal punto di vista giuridico, ma per il fatto che conteneva una serie di atti propedeutici e mancavano tutti i riferimenti agli organi collegiali”.“Se si fa una transazione tra un ente pubblico e i privati, è evidente che ci servono i riferimenti a quegli atti collegiali, che sono obbligatori perché un presidente sia autorizzato a quella firma. Nessuno che abbia un minimo di cognizione di come avvengono i fatti pubblici può tranquillamente dire: qui manca un riferimento. Chi è che ha deciso che si poteva fare questa transizione? Che cosa sta succedendo? Succede che ci piove dentro le abitazioni e nessuno dice di chi è la responsabilità. Oggi ho parlato con alcuni assegnatari, i quali mi hanno detto: noi abbiamo già avuto la muffa negli armadi e le piogge di queste settimane stanno letteralmente distruggendo le nostre case”.“Ora bisogna fare qualcosa di concreto. Noi opposizione vogliamo collaborare nella risoluzione dell’annosa questione, che, di fatto, ci mette in condizione di dire: visto che le famiglie hanno volontà di risolvere la questione, esse sono disposte a rinunciare al risarcimento riconosciuto dalla sentenza, perché con l’ecobonus avrebbero fatto i lavori risolutivi dei problemi strutturali manifestati da quei palazzi. Quindi era evidente che quelle famiglie erano pronte a fare sacrifici pur di trovare una soluzione. Ora, noi siamo qui per dire che il nostro modello di opposizione è un modello programmatico, finalizzato a risolvere i problemi. Però, vanno fatti gli atti giusti, non soltanto false promesse”.
Noi, per sottolineare la leggerezza con cui si muove l’amministrazione Mastella, abbiamo chiesto ai conferenzieri se erano a conoscenza del fatto che la ditta che aveva cominciato a montare il cono metallico in piazza IV Novembre, subita una ispezione da parte dell’Ispettorato del Lavoro di Napoli, aveva dovuto sospendere i lavori, perché erano stati trovati lavoratori non assicurati e non equipaggiati rispetto alla misure antinfortunistiche. Ovviamente, la nostra informazione conteneva anche una denuncia, in quanto una pubblica amministrazione, nell’affidare una esecuzione di lavori, deve accertarsi che la ditta sia in regola e siano assicurati tutti i suoi dipendenti. Ma abbiamo chiesto anche come giudicano i tempi con cui la giustizia penale pone in essere le misure cautelari, dal momento che queste finiscono per danneggiare alcune forze politiche e agevolarne altre.
Rispetto ad un atteggiamento seccato manifestato da Rosetta De Stasio, poiché, secondo lei, i nostri quesiti e le nostre riflessioni erano estemporanei, estranei all’argomento della conferenza, Luigi Diego Perfano invece ha detto: “Io ringrazio l’amico Di Gioia, ma l’argomento sul quale dovremmo essere più chiari ed esaustivi è quello della vicenda di via Saragat. Siamo tutti consapevoli che ci sono stati avvenimenti che hanno richiamato l’attenzione della politica. Credo che quello adottato da tutti noi sia stato un atteggiamento improntato al massimo rispetto di quelle che sono le attività di indagini in corso da parte della Magistratura. Poi, sicuramente, in occasione delle sedute di Consiglio comunale, cioè nella sede istituzionale più appropriata, avremo la possibilità di svolgere qualche considerazione su quello che sta accadendo”.
Sull’argomento trattato in conferenza stampa, i capigruppo della maggioranza, il pomeriggio dello stesso giorno, sono intervenuti con un lungo comunicato, nel quale, in apertura, dicono: “L’opposizione non si rassegna all’esito del recente confronto elettorale, con il quale i cittadini hanno bocciato quel modo di intendere l’impegno pubblico, a favore della squadra guidata da Clemente Mastella che, in questi anni, ha prodotto risultati (!) non solo sul piano del consenso”.
Ma il sindaco, che si nasconde dietro il coordinamento di Noi Campani, quando deve fare attacchi personali, e dietro il coordinamento dei capigruppo quando deve fare la decantazione di se stesso, secondo la nostra modesta percezione, ritiene che le opposizioni debbono tacere, dal momento che egli ha vinto le elezioni, nel modo che noi non ci stancheremo mai di denunciare, anche perché ha beneficiato del comportamento di coloro che non volevano il ritorno di “quelli di prima”, peraltro presenti in gran numero nella sua compagine.
Nella lunga nota, nel cui merito entriamo solo in parte, anche perché, sullo stesso argomento, è intervenuta pure l’assessore Molly Chiusolo, che ha la delega relativa ai rapporto con L’Acer, delega ritenuta inopportuna da Rosetta De Stasio poiché il padre dell’Avv. Molly Chiusolo, l’Avv. Mario, ha un contenzioso con l’Iacp, l’ente assorbito dall’Acer, Mastella (pardon, il coordinamento dei capigruppo) scrive: “Non appena l’amministrazione comunale di Benevento ha instaurato un dialogo con la nuova reggenza dell’Acer per la risoluzione delle varie problematiche sul tappeto, in quello stesso istante è iniziata l’attenzione dei rappresentati dell’opposizione”.
Come si vede, quel coordinamento non entra nel merito delle denunce fatte in conferenza, ma depreca la tempestività con cui l’opposizione non dà tregua a Mastella, il quale si deve convincere che alla sua opposizione non vi sono più i De Pierro, i Del Vecchio e i Lepore e “quelli di prima”. I 3 ex dem e “quelli di prima”, passati, in gran parte, nel suo schieramento, gli hanno permesso, nel suo precedente mandato, di fare il proprio comodo.
Alla luce del comunicato dei capigruppo mastelliani, Luigi Diego Perifano, portavoce di Alternativa per Benevento, ha subito dichiarato: “Inutile replicare all’astioso documento della maggioranza. Non hanno capito che devono confrontarsi nel merito delle questioni. La risposta non la devono dare a noi ma agli abitanti di via Saragat a cui, in campagna elettorale, hanno fatto credere di aver risolto il problema. Poche chiacchiere e si dessero da fare. Per parte nostra, siamo disponibili a dare una mano per trovare una soluzione”.
Giuseppe Di Gioia