Fiorenza Ceniccola scrive a Draghi: “Basta con le pensioni da fame per i nostri nonni”
Egregio Presidente Draghi,
da giovane rappresentante del civico consesso di Guardia Sanframondi (piccola comunità dell’entroterra campano, conosciuta nel mondo per i suoi Riti dell’Assunta e per il suo buon vino Falanghina) ho molto apprezzato il suo intervento pronunciato l’altro giorno dinanzi all’assemblea di Confindustria e, in particolare, quando ha ben sottolineato che: “… il governo non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse. In questo momento i soldi si danno e non si prendono, bisogna riacquistare il gusto del futuro”.
A tal proposito, ricordando a me stessa che “il futuro affonda le radici nel passato”, mi consenta sommessamente di farle notare che bisogna” dare soldi” in primo luogo a chi ha pagato il prezzo più alto in questo periodo pandemia che ha arricchito la Cina ed impoverito l’intero Occidente.
Senza tirarla troppo per le lunghe, Le chiedo di coniugare la memoria con il futuro nella convinzione che gli anziani rappresentano un patrimonio di valori e di esperienza indispensabile per dare concretezza a qualsiasi progetto di ripartenza del nostro Paese. Un anziano testimonia il passato, il presente e il futuro lasciando ai giovani un’eredità preziosa, oltre a un vuoto incolmabile in famiglia e nella società.
Per questo motivo, alla luce di quanto accaduto nei mesi scorsi e della “strage” che si é consumata nelle Rsa (Residenze per anziani) vi è la necessità non solo di incrementare ulteriormente i posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva su tutto il territorio nazionale bensì occorre anche ripensare le politiche sanitarie e socio-sanitarie per affrontare la cosiddetta “cronicità” che caratterizza la terza età con un raccordo funzionale tra territorio e ospedale.
Un “Piano Anziani” da far approvare in tempi rapidi dal Parlamento e caratterizzato da tre punti essenziali:
– Aumento delle pensioni sociali a 1000 euro (con 414 euro i nostri nonni sono costretti a “sopravvivere”).
– Ristrutturazione della normativa vigente relativa alle residenze per anziani (Rsa) presenti sul territorio con riduzione dei posti per ciascuna perché si è visto che una maggiore capacità di accoglienza in strutture assistite si è trasformata in un luogo ideale per la trasmissione del virus.
– Potenziamento dell’assistenza domiciliare per anziani autonomi e non.
Per quanto riguarda la copertura finanziaria di questo “Piano Anziani” credo che una parte dei tanti miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e i 7 miliardi di euro che si stanno spendendo annualmente per il Reddito di Cittadinanza (che ha fatto la fortuna di tanti malavitosi, tanti scansafatiche di professione, dei 2.827 navigator e del presidente dell’Anpal, Mimmo Parisi, fatto arrivare dall’America) potrebbero garantire la realizzazione di questo progetto che ha lo scopo di tenere unito il nostro futuro con il nostro passato.
Essere anziani è già spesso molto doloroso, cerchiamo di fare qualcosa di concreto per rendere gli ultimi anni dei nostri nonni meno insopportabili.
In attesa di un cortese riscontro e con la speranza di poterla presto incontrare, Le porgo i miei più distinti saluti.Fiorenza Ceniccola
Consigliere Comunale – Guardia Sanframondi
Ambasciatrice Commissione Europea per il Patto Climatico