Maratona di 12 ore al Teatro Romano: iniziata con i Red Roger è proseguita con Peppe Barra e con un’opera teatrale di Giordano
La rassegna di “Benevento Città Spettacolo” di quest’anno ha visto il Teatro Romano coinvolto in una lunga serata che é iniziata alle 18 di sabato 28 agosto ed è proseguita fino alle 5 dell’alba. Un’ esperienza indimenticabile e che concordemente con quanto affermato dal direttore artistico, Renato Giordano, deve essere ripetuta, perché il Teatro Romano è diventato in quella occasione, il vero e proprio salotto della città.
Ha aperto le attività la compagnia Red Roger con il suo Buongiornissimo Live Show, che ha visto impegnati anche il M° Massimo Varchione che alla tastiera ha accompagnato la voce di Elisa Vito. Lo spettacolo era stato già sperimentato presso La LAB TV ed è stato veramente simpatico assistervi.
Sono stati introdotti vari personaggi: il metereologo, l’enologo, la professoressa, la ricca signora, interpretati da Eugenio Delli Veneri, Giorgia de Conno, Raffaele Tassella, presentati di volta in volta da Pier Paolo Palma, che ci ha spiegato l’origine e le motivazioni di questo spettacolo dicendo:
“Buongiornissimo Live Show, è stato l’evento dal vivo derivante da Buongiornissimo Red Roger, la trasmissione di Lab Tv (canale 625), in onda da marzo a maggio, dalle ore 09,00 alle 9,30 , nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì. Il programma era una parodia delle trasmissioni televisive della mattina. La formula era molto semplice, ma ci ha permesso di sperimentare. La galleria dei personaggi , nata da questo progetto, era curata dai singoli attori, così come nei testi, preparati dagli stessi. Questo ci ha permesso di lavorare sul registro comico, sulle improvvisazioni e su alcune strutture narrative. Per noi è stata un’interessante sperimentazione perché non abbiamo avuto nessun tipo di censura o vincolo dall’emittente. Il programma è nato nel bel mezzo della pandemia, della seconda ondata Covid, cosa che ha creato all’inizio non pochi problemi produttivi, che si sono trasformati poi, in vere e proprie sfide da affrontare. L’idea era quella di regalare una risata agli spettatori, anche in un momento così difficile.
Il passaggio alla formula live è stato necessario per confrontarci con un vero pubblico e valutare se, all’infuori del meccanismo televisivo e social, i personaggi funzionavano”.
Questi artisti hanno così dato l’avvio ad una serata particolare, seguita dall’esibizione di Peppe Barra, in “Notte al Teatro Romano”. Questo artista, in attività dal lontano 1971, da me definito ”l’inossidabile”, ha commentato la serata affermando, tra l’altro, che “ non c’è arte senza follia, né follia senza arte”, ricordando così Pino Daniele, con il suo ‘Je so’ pazz. Il cantante ha rivendicato anche per sé il possesso di una buona dose di follia. In realtà egli è: semplice, divertente, sagace, ironico, piacevole.
Ci ha deliziato facendoci ascoltare tra le altre: Vasame. Papaveri e papere, spettacolare è stata anche l’esecuzione di una sua particolare” Tammurriata nera”, arrangiata in modo tale da poter essere dedicata agli oppressi, alle vittime degli orrori di tutti i tempi, coerentemente con un discorso musicale teatrale, profondamente impegnato nel sociale: quello di Peppe Barra.
In ultimo ha eseguito “Uocchie c’ arraggiunate”, non dimenticando di rivolger il suo pensiero alla mamma, Concetta Grasso, che l’ha cantata con lui, in molti spettacoli, per lungo tempo, quando si esibivano insieme, riconoscendo che l’esecuzione materna era di gran lunga superiore alla sua. Le sue canzoni sono state intervallate anche dall’esecuzioni di brani musicali, da parte dei suoi musicisti.
Barra in realtà, è figlio d’arte, perché il padre, Giulio era un fantasista, trasferitosi per un po’ a Roma dove nacque Giuseppe, che però in verità è cresciuto a Napoli ed ha fatto parte della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Peppe è un personaggio poliedrico: pensiamo ai suoi spettacoli anche teatrali, che hanno visto in scena, per la Rai, “Venti favole” del Pentamerone di Giambattista Basile, di cui ci ha dato un saggio, ancora la “Gatta Cenerentola” , Sancho Panza in Don Chisciotte, Il Borghese Gentiluomo, La Cantata dei pastori, e così via.
Il 24 marzo 2014 gli è stato conferito, dall’Università Federico II di Napoli, il master Honoris Causa in Letteratura, scrittura e critica teatrale, ed un altro prestigioso riconoscimento è quello del 2016 con il premio alla carriera “ Premio DiscoDays”, nell’ambito della XVII edizione annuale della Fiera del Disco e della Musica.
La serata è proseguita con l’ascolto di una giovane promessa del canto, Giada Lepore e con il lavoro teatrale di “Notte d’amore e di follia”, scritto e diretto da Renato Giordano, in cui cooprotagonista è stata la danza, con le coreografie di Saveria Cotroneo.
Come previsto, alla fine, mentre si aspettava l‘alba, sono stati distribuiti ai presenti i famosissimi cornetti d “Pesce e’ zuccher”, buonissimi e fragranti.
E’ stata una notte indimenticabile, ci auguriamo che anche nella prossima edizione si ripeterà questo evento, che ha messo d’accordo tutti: gli amanti della musica, della danza e, perché no, anche i buongustai.
Arrivederci alla prossima edizione.
Maria Varricchio