Dominata dai concerti la quarantaduesima Città Spettacolo

La musica è stata la grande protagonista di questa edizione di Città Spettacolo con nomi grandi ed importanti, quali Mamhood, Massimo Ranieri, Eugenio Bennato, Enzo Avitabile, Gianna Nannini, concerti che hanno visto la presenza di tantissimo pubblico, con il pieno rispetto delle norme Covid, con il controllo rigoroso all’entrata, per l’accertamento del  possesso del Green pass.

Sono state serate piacevoli all’insegna della buona musica e con il riconoscimento delle capacità artistiche, come nel caso del conferimento a Massimo Ranieri, del Premio alla carriera, “Ugo Gregoretti”, consistente in una scultura del Maestro Palladino, un artista di fama internazionale. 
Quello a Massimo Ranieri è stato un riconoscimento quasi scontato: egli ha iniziato giovanissimo a cantare ed ha poi, a ventiquattro anni, proseguito impegnandosi nel teatro con Giorgio Strehler, così come anche lui ha ricordato. Massimo Ranieri ha accompagnato con le sue canzoni intere generazioni, che hanno vissuto con lui amori, gioie e dolori.  A tal proposito significativo è stato il dono che gli ha fatto una nonna, di un cartellone dove ha scritto “le tue rose rosse che, per mia nipote,  non sono appassite”.
Un grandissimo interprete della canzone napoletana, molto caro a moltissimi di noi, che ci ha dimostrato il suo affetto anche con il suo accorato appello, rivolto ancora a quelle persone che si ostinano a negare l’esistenza della pandemia e la conseguente necessità di vaccinarsi al più presto.
Ci ha poi raccontato, con visibile e profonda commozione, di come ha trascorso il tempo del lockdown, da solo, in quello che lui ha definito: ”Il più assordante silenzio, senza un abbraccio, senza poter bere un caffè con un amico, un parente. Nel fare le varie telefonata, spesso sono stato timoroso, pauroso, tanto che pensavo che tutto quello che stava accadendo, non fosse possibile. Ora finalmente vediamo la luce in fondo al tunnel. Ce l’abbiamo quasi fatta: in tutto questo tempo, ricordiamo i sacrifici dei giovani, degli anziani e di quelli che non ce l’hanno fatta. Ora c’è la speranza,  si chiama vaccino, io sono vaccinato. E come ha detto Papa Francesco: ”Vaccinarsi è un atto d’amore verso gli altri”. Grazie anche a tutti gli operatori sanitari, che hanno dato a tutti, anche a me, la possibilità di tornare a lavorare”.
Ranieri ha quindi alternato l’esecuzione di tante bellissime canzoni, del suo repertorio, con degli aneddoti della propria vita ed alcune vere e proprie barzellette.
Il pubblico ha partecipato in maniera totale, convinta, cantando insieme al lui, pur rimando composto:  “La mia vita cominciò, Se bruciasse la città, Erba di casa mia, La vestaglia, Perdere l’amore, (scritta da Tiziano Ferro, la canzone con la quale, dopo aver deciso di dedicarsi solo al teatro, ritornò a cantare), Mia ragione, nuovo cd del cantante, Pigliate ‘na pastiglia, Resta cu’ mme, Rose rosse. Non poteva mancare però  la macchietta di Nino Taranto ”Quagliarulo”, che ci ha divertiti in maniera particolare.
Quando gli è stato consegnato il Premio Ugo Gregoretti 2021, consistente nella duplicazione del cavallo esistente nell’Hortus Conclusus, tra le varie motivazioni è stato giustamente affermato che ”Massimo Ranieri porta l’arte in ogni fibra del suo cuore, con autenticità ed originalità“.

I concerti a Piazza Risorgimento hanno visto un altro grande della musica italiana: Enzo Avitabile, sassofonista e cantautore, con il suo “Acoustic World”. Si è presentato al pubblico con il suo inconfondibile stile, che fonde musica africana, funky e ritmi del Sud d’Italia, il pop, il canto sacro, con i suoi appelli alla pace, ha sottolineato la necessità di pensare alla crisi afgana, lanciando l’appello: ”Salvate i bambini”.
Nelle sue composizioni, si ritrovano i suoni della tradizione americana  fusi con quella napoletana, ed ha concluso il concerto con un omaggio sentito e commosso a Pino Daniele: astutamente, ha fatto spegnere tutte le luci sul palco ed invitato gli spettatori ad accendere i cellulari. Moltissime luci hanno illuminato Piazza Risorgimento e sicuramente il saluto di Benevento è arrivato fin lassù.
L’ultimo concerto, in Piazza Risorgimento, ha visto, quale protagonista, Gianna Nannini, con ”Piano forte e Gianna Nannini- La differenza”, ed infatti ha suonato con lei Cristian Rigano. La cantante ha proposto tutti i suoi brani più belli e famosi :”Fotoromanza, Sei nell’anima, L’amore è bello solo se lo fai con me, Bello e impossibile, Via  mare, Meravigliosa creatura, La differenza,  ed infine abbiamo chiuso in bellezza, con la sigla dei mondiali ’90,  Un estate italiana. Nel  momento in cui Gianna, ha gridato: ”Abbiamo vinto” , il pubblico si è alzato tutto in piedi, acclamando anche alla recente vittoria della Coppa Uefa 2020. 
Questo concerto ha ribadito che il segreto del suo quarantennale successo è sicuramente nel mix che ella rappresenta: rock e romantico insieme, che mette tutti d’accordo.
Maria Varricchio

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