Via della Falanghina: Fiorenza Ceniccola scrive al Direttore Anas Campania
Egregio Direttore Montesano,
nel ringraziarla per la concreta sensibilità già mostrata nei mesi scorsi per la viabilità che interessa il territorio sannita e, in particolare, per il raddoppio della Statale 372 “Telesina”, sono qui per chiederle di ribattezzare la “SS 265 Fondo Valle Isclero” in “Via della Falanghina” per farla diventare il filo rosso di congiunzione tra il mare di Napoli e i monti del Taburno e del Matese e dar vita ad un turismo di prossimità che può diventare l’asso nella manica per la ripartenza del Sannio e, nel contempo, ridare valore a circa 11.000 ettari di vigneti su colline abitate da zappatori, diventati imprenditori, che hanno scritto pagine importanti dell’enologia campana.
In poche parole, sono qui per chiederle di spendere poche migliaia di euro per la realizzazione di un’area brandizzata lungo il percorso della succitata strada ( ed eventuale sostituzione della cartellonistica stradale) per dare il via ad una “straordinaria” operazione di promozione territoriale incentrata sulla valorizzazione del patrimonio enogastronomico, naturalistico, artistico ed artigianale del nostro territorio.
Il vino è sinonimo di unità, ogni sua caratteristica va a formare un puzzle ben definito e questo “piccolo” cambiamento toponomastico può rappresentare un grande attrattore turistico ed una preziosa occasione per la ripartenza della cosiddetta “Valle del Vino” della Campania.
In conclusione, Le chiedo di replicare nel Sannio quello che l’ANAS ha già fatto in altre parti del nostro Belpaese e, in particolare, in Sicilia con la cosiddetta “Strada degli Scrittori” che ha determinato la rinascita delle comunità interessate.
Facciamo nascere la “Via della Falanghina” per farla diventare “la via delle carni che assaggi, del vino che assapori…”.
In attesa di un cortese riscontro, l’occasione è gradita per rivolgere i più distinti saluti.
Fiorenza Ceniccola
Consigliere Comunale-Guardia Sanframondi