Fiorenza Ceniccola scrive a Draghi: “Più lavoro ai giovani meno bonus inutili”
Egregio Presidente Draghi,
le aspettative evocate nel Suo intervento pronunciato a Rimini il 18 agosto 2020 in occasione del Meeting di Comunione e Liberazione furono da tutti accolte con entusiasmo e, in particolare, l’intero mondo giovanile fu scosso da un fremito di… speranza.
Io c’ero sotto il palco ad ascoltarla e non posso nascondere che il mio cuore cominciò a battere a cento all’ora nel sentire il Suo discorso partito dalla crisi finanziaria del 2008 che provocò la “più grande distruzione economica mai vista in periodo di pace” e concluso con un appello ai governanti ad essere vicini ai giovani investendo nella loro preparazione e ricordando a noi che la stavamo ascoltando che: “il miglior modo per ritrovare la direzione del presente è disegnare il tuo futuro”.
In poche parole, quello dei giovani fu il filo rosso del suo lungo e appassionato intervento che suscitò un consenso unanime all’interno ed all’esterno del Palacongressi.
Un anno è trascorso da quel giorno, molta acqua è passata sotto i ponti e, cosa ancor più straordinaria, lei dal palco di Rimini è passato al tavolo di comando di Palazzo Chigi a Roma.
A questo punto, mi consenta di ricordarle il suo appassionato appello rivolto ai governanti pro-tempore e, in particolare, che la fuga dei giovani dall’Italia non è stata fermata nemmeno dalla pandemia provocata dal virus arrivato dalla Cina.
Mi rendo conto che oggi la primaria esigenza è quella di far fronte, in qualche modo, alla tragedia che si sta consumando in Afghanistan, però, non posso non ricordarLe che nell’ultimo decennio l’Italia ha perso quasi 500 mila italiani e tra loro quasi 250 mila giovani altamente professionalizzati (vedi Rapporto sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa).
Un’emorragia iniziata anni fa e ignorata dalle Istituzioni. Tra le cause di questo esodo certamente la mancanza di lavoro visto che l’Italia registra il tasso di occupazione più basso d’Europa nella fascia 25-29 anni. Nella stessa fascia d’età anche il tasso di Neet (non occupati e non iscritti all’Università) è il più alto d’Europa.
E’ tempo di passare dalle parole ai fatti anche su questo fronte che diventa ogni giorno di più… angosciante. E per dare il mio piccolo contributo di idee le propongo di sostituire il Reddito di Cittadinanza con il Reddito di Conoscenza per cercare di combattere la cosiddetta fuga dei cervelli e tenere in Italia i nostri neolaureati. Un’azione integrata tra Imprese, PA e Università che finanzi interamente i Dottorati di Ricerca in azienda, Assegni di Ricerca per chi vuole intraprendere percorsi di ricerca sia nel pubblico che nel privato. Un bonus di almeno 12mila euro annuo per tre anni, sgravi dei contributi, assunzioni di dottori di ricerca.
In attesa di un cortese riscontro, e con la speranza di poterLa incontrare, Le porgo i più distinti saluti.
Cons. Com. Fiorenza Ceniccola
Ambasciatrice Commissione Europea
per il Patto Climatico Europeo