Riqualificazione del monumento ai Caduti di Ponte: una precisazione di Giacomo De Angelis
Dopo l’attestato di benemerenza dello scorso mese di maggio, peraltro concesso a tutti i cittadini che hanno adottato aree a verde pubblico, il sindaco avrebbe disposto nei confronti del comandante della locale polizia municipale anche un encomio solenne “per aver adottato e riqualificato il monumento ai Caduti del paese”. Effettivamente tale sacro luogo che ricorda coloro che sono stati sacrificati sull’Altare della Patria meritava e merita rispetto e decoro.
Ben vengano, dunque, anche attestazioni varie di benemerenza, anche se in merito l’apposito regolamento prevede già una tabella/targa di ringraziamento da parte del Comune. Comunque, “Melius abbundare quam deficere”.
Anch’io, con le mie modeste capacità, considerato lo stato di assoluto abbandono che ha caratterizzato per tanti anni tale monumento, mi sono adoperato negli anni passati per renderlo più decoroso segnalando comunque al Comune anche la necessità d’opportuni interventi di recupero che esulavano dalle mie capacità e, forse, competenze.
Non mi si fraintenda, e non intendo reclamare presunte benemerenze, ma per i nostri Caduti non ho lesinato attenzione. Tra l’altro, nel 2012 ho realizzato un’articolata ricerca storica che ha appurato che sulle lapidi non erano stati menzionati tutti i Nostri Caduti; ne mancavano sei, tre della prima guerra mondiale e tre della seconda guerra mondiale (fase post armistizio dell’8 settembre 1943). Analoga ricerca condotta dal compaesano Carlo Guglielmucci, ed estesa a tutti i Caduti della seconda guerra mondiale (non solo a quelli nel periodo post armistizio, dunque), ha poi documentato che ne mancavano altri quattro. Quindi, ben dieci concittadini mancavano all’appello!
Ebbene, l’esito di tali ricerche erano state documentate alle varie amministrazioni comunali succedutesi dal 2012 (Ventucci, Meola e persino Commissario prefettizio), ma nessuna consequenziale quanto opportuna iniziativa era stata assunta per sanarla.
E a tal riguardo, non posso non evidenziare la diversa attenzione e tempestività del vicino Comune di Casalduni per il quale avevo realizzato analoga ricerca; sulle sue lapidi mancavano ben cinque nominativi di Caduti nelle due Guerre! Infatti, appena insediata, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Pasquale Iacovella ha prontamente sanato la “dimenticanza”, integrando le relative lapidi con una partecipata cerimonia, quella del 4 novembre 2014!
A Ponte, invece, silenzio ed immobilismo assoluti.
Circa tre mesi fa, però, il comandante dei vigili urbani ha fissato alle lapidi due targhe serigrafate con i dieci nominativi mancanti. La cosa mi ha rallegrato, e non poco, giacché è stato posto rimedio ad un lungo oblio. Tuttavia, in merito a tale invocata e auspicata integrazione, ha sorpreso l’assoluto silenzio da parte del Comune. Insomma, la correzione di un errore, di una dimenticanza non ha avuto l’onore di essere formalizzata dall’istituzione locale. Ciò avrebbe potuto e dovuto rappresentare l’occasione per dare il “benvenuto” e il dovuto risalto ai dieci Caduti dimenticati, e poi anche per ricordare e ringraziare TUTTI i nostri Martiri delle guerre!
Ora, leggendo l’articolo pubblicato anche da codesta testata giornalistica, emergerebbe che al comandante è attribuito anche il merito della ricerca e integrazione dei nominativi sulle lapidi. Ciò ovviamente mi ha sorpreso; chissà come l’avrà “documentata” al sindaco e ai giornali? Comunque, e prescindendo da altre considerazioni in merito, tale circostanza è quantomeno avvilente, sia per l’assoluta approssimazione dell’amministrazione comunale e sia per la verità dei fatti e dei… misfatti; ma a sorprendere ulteriormente è anche un’altra circostanza: le due targhe con cui il comandante-adottante ha inteso pubblicizzare di aver adottato il monumento “in memoria dello zio Francesco Mottola e di tutti i Caduti in Guerra”.
Un’iniziativa, questa, non prevista e tantomeno consentita dall’apposito regolamento che il comandante dovrebbe ben conoscere, giacché preposto a anche a tale servizio. L’articolo 10 di tale disciplinare, infatti, consente l’apposizione di una o più tabelle esplicative sulle quali andrebbe apposto il logo del Comune e la seguente dicitura: “IL COMUNE RINGRAZIA…….. (denominazione del soggetto)…… PER L’ADOZIONE DI QUESTA AREA”. Poche, ma significative parole per gratificare l’adottante! Purtroppo, per quanto comprensibile, ma manifestare la “familiare attenzione” su un monumento rischia di svilirne “l’immagine pubblica e comune”.
Onore ai Caduti in Guerra!
Giacomo De Angelis