Emanuele Trevi vince il LXXV Premio Strega, una conferma della proclamazione della cinquina
Questa seconda edizione, contemporanea alla pandemia, che ci affligge ormai da quasi due anni, è stata vinta da Emanuele Trevi, uno dei favoriti di quest’anno, con il libro dal titolo ‘Due vite’ (edito da Neri Pozza), che ha avuto 187 voti. L’autore è nato a Roma nel 1964 ed era arrivato al secondo posto dieci anni fa con il libro ‘Qualcosa di scritto’ , edito da Ponte alle Grazie.
A presiedere il seggio, è stato Sandro Veronesi, vincitore della scorsa edizione del Premio Strega con ‘Il Colibrì’ (La nave di Teseo). Hanno votato l’89% degli aventi diritto, in una giuria composta da 240 lettori all’estero scelti dagli 30 Istituti italiani di cultura e quelli delle librerie indipendenti e dai 400 Amici della Domenica. In essa, quest’anno sono entrati a far parte numerosi scrittori: Silvia Avallone, Daniele Mencarelli, Premio Strega Giovani 2020; Giorgio Nisini, Matteo Nucci e Laura Pugno.
La proclamazione del vincitore della 75esima edizione è avvenuta questa notte, come di consueto, nel giardino del Ninfeo del Museo Nazionale Etrusco di Valle Giulia a Roma. La cerimonia é stata trasmessa in diretta su Rai 3 e condotta da Geppi Cucciari, alla presenza di sole 120 persone, in base ai protocolli Covid, così come previsto per il distanziamento fisico. Il Premio Strega Giovani è stato consegnato a Benevento ad Edith Bruck, mentre Giulia Caminito ha ricevuto lo Strega Off. Il concorso di idee, indetto da Bper Banca, di cui era presente Stefano Rossetti, quale vicedirettore generale vicario, era rivolto alle venti Accademie di Belle Arti statali nazionali.
Oggetto del concorso era la realizzazione di una scultura ispirata al mestiere di scrivere ed è stato vinto da Liang Yue, dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, che ha ricevuto una borsa di studio, per la sua piuma in bronzo a forma di “S”, donata poi ai cinque autori finalisti. Sono intervenuti durante la cerimonia Giovanni Solimine e Stefano Petrocchi, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Bellonci, nonché gli scrittori Francesco Piccolo e Dacia Maraini,
Grazie ad Emanuele Trevi, arrivato primo anche nella proclamazione della cinquina avvenuta nel Teatro Romano di Benevento il 10 giugno scorso, la casa editrice Neri Pozza ha vinto questa edizione.
Trevi, nel suo racconto, ripercorre la storia di una grande amicizia tra due scrittori morti prematuramente: Rocco Carbone e Pia Pera.
Questo suo obiettivo, si capisce chiaramente quando ad un certo punto scrive: ”Ne deduco che la scrittura è un mezzo singolarmente buono per evocare i morti, e consiglio a chiunque abbia nostalgia di qualcuno, di fare lo stesso: non pensarlo ma scriverne, accorgendosi ben presto che il morto è attirato dalla scrittura, trova sempre un suo modo inaspettato per affiorare nelle parole che scriviamo per lui”.
Secondo la presentazione che ne ha fatto Francesco Piccolo, il libro “racconta delle sconfitte e delle euforie, dei litigi e dei gesti indimenticabili, delle notti romane; e parla del dolore di averli persi” ed è un modo di tenerli sempre vicini attraverso: “le storie, la memoria, la riflessione, le divagazioni e la distrazione”.
Nell’intervista resa al Fatto Quotidiano, rispondendo alla domanda: ”Chi vince lo Strega 2021?” ha detto: “Sinceramente, avendo perso per due voti un’altra volta che ho fatto la gara, so per esperienza che con il Premio Strega nessuno può dire gatto prima di averlo messo nel sacco. Con altrettanta sincerità, aggiungo che questa volta tutti e cinque meritiamo di vincere, è stata proprio una cinquina eccellente e anche tra i dodici semi-finalisti c’erano molti libri buonissimi”.
Condividendo il pensiero di Trevi, sulla bontà dei libri, sarà un piacere leggerli, per assaporarne meglio i contenuti, in attesa di conoscere quelli che saranno presentati nella prossima edizione.
Maria Varricchio