Ormai la confusione tattica regna sovrana in casa giallorossa
21 punti nel girone d’andata, 9 in questo girone di ritorno a sette giornate dal termine.
Un girone di ritorno come quello d’andata all’esordio in A?
Pare proprio di sì, visti i risultati nella fase in cui ci sarebbe dovuta essere la cavalcata verso una sicura salvezza. La differenza è che due anni fa Baroni si vide smantellato (o fu artefice?) l’assetto della squadra promossa in A, mentre Pippo l’ha avuta in pratica tutta confermata.
La gara col Sassuolo non fa altro che confermare la fase discendente della squadra. Il girone di andata sull’entusiasmo della vittoria eclatante, in quello di ritorno invece l’impatto con una realtà che lo staff tecnico non riesce più a governare e a mettere in sesto.
La confusione tecnico-tattica regna sovrana.
Non si può rinunciare a giocare a calcio come fatto contro gli emiliani nel primo tempo; non si possono schierare dieci uomini racchiusi nella propria metà campo… a difesa del nulla; non si può lasciar giocare un avversario che ha fatto soprattutto delle ripartenze il suo pallino avendo lasciato a casa Berardi e Caputo. Dopo circa 600 passaggi e poco meno dei 200 giallorossi, evidenziati dalla statistica, un errore banale può sempre accadere. Ed ecco l’autorete giallorossa (il colpevole è giustificato).
Già all’inizio del secondo tempo ci si sarebbe dovuti presentare in campo con un assetto diametralmente opposto. Invece si è continuato a tenere gente in panchina che poi nell’ultima mezz’ora ha ribaltato e, maledettamente, non raggiunto almeno il pari.
Il muro nel primo tempo non ha senso, non avendo giocatori adatti alle ripartenze in contropiede. Nel secondo invece si sono viste trame di gioco del calcio.
Ovviamente la colpa non l’attribuisco ai ragazzi scesi in campo, ma disposti in modo pessimo. Non l’attribuisco a quelli messi in campo in una posizione diversa dalle loro caratteristiche, ma allo staff tecnico che ha sbagliato all’inizio e che è corso ai ripari troppo tardi.
Nel calcio la tattica è frutto dei giocatori a disposizione e le varianti vanno messe in campo proprio sfruttando quelle caratteristiche. L’albero di n(doverosamente minuscolo)atale non ha possibilità di crescita se non hai le palline dorate e gli ornamenti adatti. Un 3 5 2 diventa senza resta se non hai portatori di palle per innescare i 2…
Parlare della cronaca della gara è superfluo per l’amarezza della sconfitta, ma va posto in risalto solo la sequenza delle sostituzioni grazie alle quali alla fine si può recriminare sul mancato pareggio:
Minuto 56 sostituzione di Hetenai con Letizia, e Sau con Lapadula.
Minuto 64 sostituzione di Caprari con Tuia e Schiatterella con Viola.
Minuto 76 sostituzione (l’incolpevole) Gaich con Falque.
E come avrebbe detto Peppino… ho detto tutto.
Ora due trasferte consecutive, la prima a Roma per il derby tra fratelli domenica 18 alle 15; poi nell’infrasettimanale la gara contro il Genoa mercoledì 21 al Marassi alle 20,45.
Per la serie… io speriamo che me la cavo. (g.b.)
I RISULTATI DELLA XI GIORNATA DEL GIRONE DI RITORNO
SPEZIA – CROTONE 3-2
PARMA – MILAN 1-3
UDINESE – TORINO 0-1
INTER – CAGLIARI 1-0
JUVENTUS – GENOA 3-1
SAMPDORIA – NAPOLI 0-2
HELLA VERONA – LAZIO 0-1
ROMA – BOLOGNA 1-0
FIORETINA – ATALANTA 2-3
BENEVENTO – SASSUOLO 0-1
LA CLASSIFICA
Inter, punti 74; Milan, 63; Juventus, 62; Atalanta, 61; Napoli, 59; Lazio, 55; Roma, 54; Sassuolo, 43, Hellas Verona, 41; Sampdoria, 36; Bologna, 34; Udinese, 33; Genoa, Spezia, 32; Fiorentina, Benevento, 30; Torino, 27; Cagliari, 22; Parma, 20, Crotone, 1