Guardia Sanframondi: accadde il giorno 21 marzo 2001
L’associazione Rinascita Guardiese continua la pubblicazione di documenti inerenti la storia guardiese per… progettare il futuro partendo dal passato
“Festa dei nati” – seconda edizione – Un albero per ogni bambino nato nell’anno 2000 a Guardia Sanframondi.
Via Corticella – Basilica-Santuario Santa Maria Assunta
A distanza di un anno si rinnova la “Festa dei Nati” per salutare i nuovi nati a Guardia Sanframondi e dare attuazione alla legge 113/92. Il momento più significativo della cerimonia sarà la sistemazione su ogni albero della targa con il nome inciso del bambino/a con la relativa data di nascita.
Fono-registrazione discorso pronunciato il 21 marzo 2001
Ragazzi e ragazze, amici e concittadini,
ci ritroviamo, a distanza di un anno, in questo luogo simbolo per la nostra comunità per celebrare la seconda edizione della “Festa dei Nati” e, quindi, per omaggiare i 55 bambini che sono arrivati nel corso dell’anno 2000 nel case dei guardiesi.
Con la messa a dimora di 55 alberi che si vanno ad aggiungere ai 58 lecci piantati lo scorso anno vogliamo, nel contempo, dare piena attuazione ad una legge dello Stato, la legge n.13 del 1992 che obbliga tutti i Comuni, piccoli o grandi che siano, a piantare un albero per ciascun nato. Una legge ignorata e disattesa, fino allo scorso anno, dai nostri predecessori e che vuol recuperare quella tradizione di piantare un albero quando nasce un bambino. Purtroppo, come molto spesso accade le leggi restano solo sulla carta e, anche in questo caso, fino ad oggi nessuno si era preoccupato di dare attuazione a questa legge che ha l’unico scopo di rinverdire il cosiddetto Belpaese.
Queste erano le intenzioni che hanno ispirato il legislatore e, però, gli amministratori locali hanno fatto orecchie da mercante e, per esempio, nel Sannio mai nessuno fino ad ora si era preoccupato di dare attuazione a questa legge che vuol recuperare un’antica tradizione, diffusa in molti Paesi del mondo. Io posso capire che nelle grandi città l’applicazione di questa legge possa creare qualche difficoltà di applicazione per mancanza di spazi e per il gran numero dei bimbi che ogni anno vengono al mondo, però, è inspiegabile che nemmeno dalle nostre parti sia rispettata e applicata.
E’ francamente inaccettabile perché in un paesino poco urbanizzato, con poche nascite all’anno, è facile trovare lo spazio per mettere a dimora gli alberi e la Regione finanzia con ben 5 milioni di lire annue l’applicazione di tale normativa. Infatti, ho avuto notizia che per il prossimo anno è stato già deliberato dalla regione Campania un finanziamento a favore del nostro comune di 5 milioni di lire per organizzare la III Festa di accoglienza per i bambini che nasceranno nel corso di tutto l’anno 2001. E da parte mia, subito avvierò le procedure per organizzare il prossimo evento magari incominciando ad individuare e preparare il luogo dove saranno messi a dimora i nuovi alberi. A mio avviso, potremmo pensare di farlo nella zona antistante il Convento di San Francesco, nell’area più conosciuta come Monte Tre Croci.
Adesso vi sarà la consegna a ciascun genitore della targa su cui è inciso il nome del proprio bambino e del diploma con la poesia scritta dal nostro carissimo don Giuseppe Lando per salutare nuovi arrivati nella nostra comunità e poi procederemo alla messa a dimora dei 55 alberelli che gentilmente sono stati messi a disposizione dall’Ente Forestale del Taburno e gratuitamente trasportati dalla ditta Foschini Damiano a cui va il nostro più sincero ringraziamento assieme agli amici del circolo “Viticoltori” che mi aiuteranno a piantare questi alberi. Dal profondo del cuore rivolgo a voi tutti i miei più sentiti ringraziamenti.
P.S. I governanti subentrati al Sindaco Ceniccola non hanno esitato ad affossare anche questa straordinaria manifestazione di ambientalismo comunitario pur di cancellare ogni traccia di quella rivoluzione (pacifica) fondata sul rigore e sul buon governo avviata nel giugno 1999 e interrotta nel gennaio del 2002 da qualche mestierante della politica strapaesana.