I giallorossi deludono i propri tifosi e annaspano nella zona bassa della classifica
Commentare anche a freddo Benevento-Fiorentina è impresa ardua, difficile da interpretare, impossibile da spiegare. Impossibile da spiegare soprattutto per l’inerzia della panchina giallorossa sin dai primi minuti.
Il Benevento va sotto di due gol all’8′ ed al 26′, lasso di tempo in cui Inzaghi ed i suoi tattici e tecnici avrebbero dovuto prendere delle contromisure.
Un suicidio, l’ennesimo calcisticamente parlando, un improponibile albero di Natale, oramai rinsecchito e da riporre nel cassonetto dell’umido, contro una barriera di centrocampo proposta da Prandelli. Un 3-5-2 che facilmente ha buttato all’aria quello che nelle intenzioni dei tecnici giallorossi voleva essere un “laser perforatore”, dimostratosi alla fine meno che una lametta da barba arrugginita.
Una mancanza di idee alternative, un ricorrere ad una soluzione immediata da opporre alla preponderante forza avversaria non è stata tentata. Per tutti i primi 45 minuti i giallorossi, senza arte né parte hanno “offerto” una non esibizione delle regole fondamentali del gioco più bello del mondo.
Il Pippo, supereroe della promozione, ha purtroppo dimostrato in quei minuti decisivi di non essere all’altezza di interpretare e leggere la partita in corso di svolgimento. Contromosse strategiche andavano fatte subito dopo la prima rete, contromosse arrivate parzialmente ad inizio di ripresa con la sostituzione di Viola con Insigne. Un Viola messo in difficoltà proprio da quel centrocampo a cinque di Prandelli che non gli ha permesso di esprimersi ai suoi livelli non trovando sbocchi nelle sue giocate nel gioco di squadra.
La vivacità di Insigne ha comunque dimostrato la palese mancanza sulle fasce di soluzioni alternative. La presenza del fratello minore ha dato alla squadra un più ampio respiro, ha aperto una breccia nel muro viola. Ma il momento magico creato ad inizio di ripresa si è chiuso subito dopo la rete di Ionita. Una reazione in positivo la si poteva attendere, ma poi dalla panchina sono arrivate sostituzioni assurde che hanno immediatamente buttato nel cestino quegli attimi di reazione. Il top la sostituzione di Hetemaj con Lapadula che ha finito con annullare un centrocampo giallorosso, in difficolta sin dai primi momenti della gara.
Al fischio finale dell’arbitro l’amarezza dei tifosi è immensa, la delusione è palpabilissima sui social dove com’è noto tutti sono tecnici ed allenatori… ma in verità questa volta quei commenti erano intrisi di “saggezza” minima anche per chi il calcio lo vive da tifoso.
Definito l’ascensore giallorosso il campionato fin qui messo in vetrina è forse troppo poco. Le corde, o i pistoni, dell’ascensore si sono bloccate a gennaio per scelte tecniche (Maggio), con il mancato arrivo di elementi nuovi di categoria. I due arrivi giovani di belle speranze, ma non di più.
Ora la squadra, il tecnico ed i suoi collaboratori hanno necessità di ritrovare in pochi giorni soluzioni alternative. Alle porte bussa la trasferta a Torino contro la Juve. Una di quelle “mission impossible” che potrebbe essere un banco di prova per trovare altre soluzioni alternative.
E’ pur vero che quasi tutte le squadre in classifica in coda non navigano in acque chete, ma rimanendo immobile il Benevento rischia di essere affondato. La trasferta nella città del gianduiotto dovrà essere solo un punto di partenza poiché poi a partire da Pasqua bisognerà ritrovare la vittoria se a maggio non ci si vuol ritrovare, nell’oblio dell’odore delle rose, crisantemi. (g.b.)
I RISULTATI DELLA VIII GIORNATA DEL GIRONE DI RITORNO
LAZIO – CROTONE 3-2
ATALANTA – SPEZIA 3-1
SASSUOLO – HELLAS VERONA 3-2
BENEVENTO – FIORENTINA 1-4
GENOA – UDINESE 1-1
BOLOGNA – SAMPDORIA 3-1
PARMA – ROMA 2-0
TORINO – INTER 1-2
CAGLIARI – JUVENTUS 1-3
MILAN – NAPOLI 0-1
LA CLASSIFICA
Inter, punti 65; Milan, 56; Juventus, 55; Atalanta, 52; Napoli, Roma, 50; Lazio, 46; Sassuolo, 39; Hellas Verona, 38; Udinese, 33; Sampdoria, 32; Bologna, 31; Fiorentina, 29; Genoa, 28; Spezia, Benevento, 26; Cagliari, 22; Torino, 20; Parma, 19, Crotone, 15