Angelo Moretti: abbiamo avuto più controlli in tre mesi che in 26 anni di attività
E’ opinione diffusa che il Consorzio Sale della Terra sia finito, per usare un eufemismo, all’attenzione dell’amministrazione comunale di Benevento da quando il suo presidente, Angelo Moretti, sostenuto dall’associazione Civico 22, ha annunciato la propria candidatura a sindaco di Benevento, una candidatura che potrebbe essere fatta propria dallo schieramento di centro sinistra, ma che potrebbe essere anche ritirata dall’interessato, se tale schieramento dovesse, in alternativa, presentare un candidato sindaco non invischiato con le trascorse vicende politiche. Vi sono, però, buone probabilità che comunque Angelo Moretti possa essere candidato alla guida della città.
L’attenzione ha avuto inizio, ha denunciato Angelo Moretti nella conferenza stampa del 22 febbraio, quando, già annunciata la candidatura di Moretti, il 29 settembre 2020, nella sede del centro per disabili “E’ più bello insieme”, sita in via San Giovanni Di Dio nel rione Ferrovia, si è presentato il comandante della Polizia Municipale di Benevento, esordendo “voi che ci fate qui?”, nella pretesa di effettuare un controllo sulla presenza di persone che non hanno bisogno di alcuna autorizzazione per stare insieme in una struttura privata. E’ come se, ha semplificato Moretti, un sabato pomeriggio quando c’è un maggiore afflusso di persone, si presentassero dei vigili in un Oratorio Parrocchiale, per chiedere ai presenti perché si erano dati convegno in quel luogo.
Non eravamo noi, ha pressappoco precisato Moretti, a dover spiegare al comandante cosa facevamo nella sede di via S.Giovanni Di Dio, ma era lui, che comunque è stato accolto, la persona tenuta ad esibirci una autorizzazione della Procura della Repubblica, per entrare in una struttura privata. Moretti ha riferito anche che le famiglie degli ospiti di quella struttura hanno chiesto il risarcimento danni.
La solidarietà del Partito Democratico
Non a caso, rispetto alla vicenda che vede Moretti attenzionato dall’amministrazione comunale, il Partito Democratico, cui sta a cuore la costituzione di un’ampia coalizione di centro sinistra da opporre a Mastella, è intervenuto per esprimere solidarietà al centro “E’ più bello insieme” e al Caffè dell’Orto di Casa Betania, sito al termine di via Marco Da Benevento, in prossimità di un ex ingresso secondario dell’ospedale “Rummo” e consorziato al Sale della Terra, cui sabato scorso 20 febbraio è stata comminata una sanzione di 5.000 euro perché trovato non in possesso di una Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) perché ritenuta non bastevole la Dia (Dichiarazione di Inizio Attività), rilasciata il 6 agosto 2012 dall’amministrazione di centro sinistra. La contestazione al Caffè dell’Orto non è stata subito formalizzata, in assenza del legale rappresentante, ma la notizia, ha riferito Moretti, “si è diffusa in città prima ancora che ne venissimo a conoscenza noi”.E’ poi arrivata il 25 febbraio la notifica del provvedimento di chiusura del Caffè, firmato dal dirigente del settore commercio, Antonio Iadicicco, il quale ha precisato che l’esercizio potrà riprendere la sua attività nella misura in cui l’amministratore Roberto Ciarlo provvederà ad inoltrare la necessaria Scia tramite il portale dello sportello unico delle attività produttive del Comune di Benevento. Ma, stante quanto detto da Moretti in conferenza, era già prevista la chiusura del Caffè per effettuare lavori già programmati. “Il cinismo strumentale dell’amministrazione Mastella è una cappa oppressiva dai modi allegri e canzonatori”, afferma la segreteria provinciale del Pd. Infatti, l’attenzione spasmodica delle autorità comunali nei confronti del Sale della Terra, e quindi di Moretti, “è un esempio, purtroppo non l’unico, del modus operandi che ha qualificato l’amministrazione Mastella in tutto il quinquennio”. Lo dimostrano “i continui cambi di giunta e gli innumerevoli travasi consiliari”, che “non ne hanno mai scalfito il tratto comune, il fil rouge, la carta d’identità: gestione cinica e strumentale del potere in assenza di qualsivoglia visione della città e della sua missione/destinazione nel medio-lungo periodo”.Ad avviso del Pd, “l’accanimento nei confronti delle attività riconducibili al Consorzio Sale della Terra ne è una dimostrazione esemplare”. Il tema, ovviamente non è quello di stabilire se le azione poste in essere dall’amministrazione, per il tramite dei suoi pedanti organi, siano giuridicamente legittime, argomenta il Pd, poiché la legittimità va accertata dalla Magistratura, cui è intenzionato a ricorrere il Consorzio. “Il tema, invece, a un tempo politico, sociale e culturale, concerne la gestione e l’uso del potere focalizzato, in via esclusiva, nella mera perpetuazione di se stesso”.Così, “capita che queste realtà locali, notoriamente ritenute ottime e ben viste, siano entrate nel mirino del potere cittadino da quando il mondo cooperativo cui afferiscono è divenuto, con merito, protagonista, prima sociale e poi politico, dell’opposizione all’attuale amministrazione comunale e delle sue consuetudini padronali di gestione della cosa pubblica. Analogamente capita che si utilizzino le istituzioni confondendole con segreterie di partito”.Sempre ad avviso del Pd, non si capisce, infatti, se il Presidente del Consorzio Asi, quando discetta di “massimi sistemi”, lo faccia quale rappresentante di un “Ente terzo”, partecipato da Regione, Provincia, Camera di Commercio e Comune, o “si esprima come segretario regionale organizzativo di Noi Campani. Il presidente del Consorzio Asi è, infatti, Luigi Barone, già portaborse di Luca Colasanto, quando questi era consigliere regionale, poi anche della deputata Nunzia De Girolamo, che lo portò con sé al Ministero delle Politiche Agricole, e infine “coordinatore, solo un anno e mezzo fa, dei circoli del candidato di centro destra, Mastella, contro il Presidente De Luca”.Ma ci sarebbe qualcosa di inaudito. “Parrebbe, persino”, scrive sempre la segreteria del Pd nel suo comunicato, “che la Presidenza della Provincia abbia ricevuto, sempre da Palazzo Mosti, inequivoche disposizioni di organizzare una lista per le elezioni comunali di Benevento! Coadiuvata e/o controllata, c’è da immaginarlo, dalla misteriosa benché ben remunerata figura del consigliere comunale di famiglia (Renato Parente – ndr), dislocato presso la Rocca”.Ad avviso del Pd, “questo è, purtroppo, il desolante “apparato del potere mastelliano” – la sua cifra culturale – all’interno del quale si ascrive anche la cavillosa ed ostruzionistica azione nei confronti del centro “E’ più bello insieme” e del “Caffè dell’Orto”, cui, sia detto senza infingimenti, vanno la convinta e piena solidarietà del Partito Democratico”.
Ma, a proposito di “E’ più bello insieme”, Moretti ha riferito un particolare secondo cui il centro, diffidato dal Comune a pagare i maturati canoni di locazione di una struttura comunale di via Firenze presso la quale esercitava la sua attività, non ha più ricevuto avvisi di pagamento, dopo aver lasciato quei locali per trasferirsi in via San Giovanni di Dio.
L’intervento di Altrabenevento
“Dopo lo sfratto del centro “E’ più bello insieme”, scrive Gabriele Corona a nome di Altrabenevento, “quella sede è stata concessa alla comparativa Esculapio di Marano (Napoli), alla quale era stata aggiudicata anche la gara per il Servizio di assistenza ai migranti nella ex conigliera di contrada San Chirico, poi annullata e tuttora oggetto di indagini penali. Alla cooperativa napoletana è stata concessa in fitto dal 2019 la scuola San Modesto per un centro di assistenza ai disabili che ne avrebbe fatto richiesta. Secondo le previsioni di Esculapio e del settore servizi sociali del Comune, quella struttura avrebbe dovuto assistere 30 disabili (15 adulti e 15 minori) ma solo cinque avrebbero scelto il servizio della cooperativa di Marano, poiché gli altri hanno confermato la loro adesione ai servizi organizzati da altre cooperative sociali, già riconosciute ed autorizzate”.Alla luce delle difficoltà economiche che avrebbe incontrato Esculapio, dovendo assistere soltanto 5 disabili, Altrabenevento deduce: “Il Comune di Benevento, (capofila dell’Ambito 1) avrebbe dovuto rivedere le decisioni che hanno determinato l’assegnazione della struttura San Modesto alla cooperativa Esculapio di Napoli ed invece vuole obbligare le famiglie dei disabili ad utilizzare solo quella sede per i servizi di assistenza. Infatti, con la determina Ambito B1, n. 11 del 2 febbraio 2021, proposta dalla dott.ssa Orsola Caporaso dell’ufficio di piano del Comune di Benevento e firmata dal dott. Alessandro Verdicchio, dirigente del settore Servizi al Cittadino e coordinatore dell’Ambito B1, si indica “la Cooperativa Sociale Esculapio concessionaria esclusiva del servizio per l’Ambito B1””.A questo punto, Altrabenevento, poiché quella delibera parla a nome di Ambito B1, la mattina del 24 febbraio, in una nota pubblicata integralmente dal nostro giornale, “scrive ai sindaci dei Comuni di Apollosa, Arpaise, Ceppaloni e S.Leucio del Sannio, per sapere con quale atto avrebbero deciso di affidare in esclusiva alla cooperativa Esculapio il servizio di assistenza per disabili”. Staremo a vedere gli sviluppi.Il 30 dicembre scorso, però, ha detto Moretti in conferenza, il dirigente del Comune aveva confermato le attività per il 2021 a tutti i soggetti impegnati nell’assistenza ai disabili, compresa la cooperativa Solidarietà che fa capo al Sale della Terra. “Il 17 febbraio ci è stata comunicata invece l’interruzione dell’attività”, ha dichiarato Moretti, aggiungendo: “nei giorni precedenti il Comune aveva invitato con avviso pubblico le famiglie dei disabili ad iscriversi ad un unico centro, La Fenicia, appartenente ad un’altra cooperativa”, la Esculapio.L’attività finalizzata ad invogliare le famiglie ad iscrivere i propri disabili al centro la Fenicia, sarebbe stata esplicata con telefonate di sollecito, ha denunciato Moretti, il quale si è domandato: “Come possiamo considerare tutto questo?”. Moretti ha parlato anche dello Sprar, il centro per rifugiati, gestito da una emanazione del Sale della Terra in collaborazione con il Comune di Roccabascerana. Il centro, aperto nel 2014 in via Napoli, “viene scoperto dal Comune di Benevento solo ora, quando nel corrente mese di febbraio ci notifica che non può più riconoscere gli irregolari provenienti da un comune irpino. Ne era talmente all’insaputa, da aver percepito persino l’una tantum erogata dal Viminale”.
“Il problema non è quello di Moretti candidato, qui è in ballo la democrazia”, ha dichiarato il presidente del Sale della Terra, è in ballo cioè la possibilità di schierarsi anche da un’altra parte, rispetto a chi detiene il potere, senza dover temere ritorsioni. Insomma, è stata posta in essere una autentica persecuzione nei nostri confronti, come dimostreremo nelle prossime ore”. Infatti, non può essere un caso, ha rilevato con tristezza Moretti, il fatto che “in tre mesi abbiamo avuto più controlli e visite dalla Polizia Municipale che in 26 anni di attività”.
L’assessore Martignetti, e Noi Campani dicono di non confondere l’attività della macchina comunale con le scelte dell’amministrazione comunale. Ma non convincono
Ma è tutto regolare per Alfredo Martignetti, l’assessore al Commercio che qualche mese fa ha preso il posto di Oberdan Picucci, dimessosi in polemica con l’amministrazione ma che Mastella ha recuperato facendogli affidare dalla Provincia un altro incarico. Secondo il colonnello di Mastella, “i controlli amministrativi sono esclusivamente riconducibili alla normale attività di vigilanza e controllo a cui è tenuta l’attività preposta a tale funzione”, un’attività che verrebbe sollecitata dai cittadini nei confronti di esercizi commerciali “particolarmente frequentati dall’utenza cittadina”.Quindi, a dire dell’assessore, “quando sono emerse delle irregolarità (…), si è proceduto, come per legge, a elevare relative sanzioni”. In questa ottica, rientra “dunque anche il controllo effettuato presso l’esercizio commerciale l’Orto di Casa Betania”.Ma, al di là di ciò che è stato riscontrato presso quel Caffè, la cui legittimità sarà definita dalla Magistratura, rimane il fatto che le attività di controllo presso le emanazione del Sale della Terra, come ha rilevato Moretti, si sono concentrate solo negli ultimi mesi, da parte di quelli che il Pd chiama “pedanti organi” del sindaco Mastella, cioè dopo che Moretti ha annunciato la sua candidatura a sindaco. Una candidatura che a Mastella potrebbe far paura, poiché dietro il Sale della Terra c’è la Chiesa, la struttura che la volta scorsa avrebbe contribuito, ad avviso dei più, alla elezione dell’attuale sindaco.Ma, Mastella, che avrebbe minacciato di querela per la seconda volta il presidente del Sale della Terra, in una sua breve nota, dice: “Ho fatto tante polemiche nella mia attività politica, ma sempre in modo misurato. Mi attengo a questa regola e non scenderò a livello di scontro da lavandaie”, livello al quale però scendono i suoi accoliti, per consentire a lui di volare alto. E dice anche, in polemica con il Sale della Terra: “Io sono per cultura cattolica a favore di una carità che non si fa impresa, ma che è dono generoso verso chi soffre”. Evidentemente, il sindaco ignora che la Chiesa gestisce in Italia e nel Mondo una infinità di attività economiche e imprenditoriali.A proposito poi di come gli accoliti del sindaco si trovino a loro agio, nel ridursi al ruolo di lavandaie, c’è da segnalare il comunicato della segreteria provinciale di Noi Campani. Anche loro pensano di volare alto quando dicono: “Questioni di carattere amministrativo non possono e non debbono entrare nelle campagne elettorali”. Questo, però, è un loro punto di vista, che fa a cazzotti con il comune sentire, rispetto all’accanimento che, posto in essere nei confronti del Consorzio, si evince dalla ricostruzione degli avvenimenti che facciamo noi in questo “pezzo”.Essi vestono invece i panni di lavandaie, quando, rivolti al Pd e a Civico 22, tra i quali non si è realizzato ancora il temuto connubio, dicono che “i dirigenti di Pd22 farebbero bene a non alimentare inutili polemiche su problematiche per le quali la politica non deve entrarci”. Poi fanno riferimento al fatto che una persona non può ritenersi esente da controlli solo perché si è candidata a sindaco della città.Ma, prima che quella persona si candidasse a sindaco, i “pedanti organi” di Mastella, almeno da quando l’ex Guardasigilli è sindaco di Benevento, non si sono mai preoccupati di controllare le attività avviate da quella persona, sicché è del tutto fuori luogo il monito da lavandaie rivolto a chi, dal centro sinistra, si oppone a Mastella: “E’ su questa materia che dovrebbero rispondere i dirigenti di Pd22, ovvero sul fatto che per loro qualcuno deve essere immune da controlli e la stragrande maggioranza dei corretti commercianti beneventani, invece, deve essere in regola e pagare le tasse”.Poi, nel decantare il modo come Mastella sia intervenuto, anche di tasca propria, per attenuare i disagi causati dalla pandemia, si domandano: “Dove erano i dirigenti di Pd22?”. Semplicemente non erano alla guida della città, per assumere, più incisivamente, la funzione che Mastella, invece, ha assunto semplicemente in direzione della esposizione mediatica della sua immagine. Poiché questi signori hanno avuto modo di decantare quanto Mastella sia stato antesignano nel vietare di fumare per le strade cittadine, poiché l’atto del fumare richiede di abbassare la mascherina, sarebbe opportuno che rendano noto quante sanzioni ha fatto elevare il sindaco nei confronti di chi ha trasgredito il suo divieto, un divieto peraltro posto in essere, prima di Mastella, dal sindaco di Cittadella, in provincia di Padova. E dicano anche, questi signori, quante persone sono state sanzionate per non aver rispettato le regole anti-Covid. Qualcuna soltanto, per quanto ci è dato di sapere, a parte l’intervento della Polizia Municipale, rispetto a quanto accaduto la sera del 20 febbraio davanti al Liceo Classico, quando piazza Risorgimento, divenuta una discoteca, ha richiamato l’attenzione di curiosi, i quali hanno postato nella rete i video da essi registrati, rendendo di dominio pubblico qualcosa che non poteva essere ignorata. Se il sindaco, però, avesse fatto intervenire i Vigili Urbani, con l’irrogazione di sanzioni, per scoraggiare assembramenti e capannelli davanti a pub e Bar, ci sarebbero state delle ripercussioni negative sulla sua immagine, in prossimità delle elezioni comunali. Si è limitato invece soltanto a vietare il passeggio lungo corso Garibaldi, per combattere gli affollamenti nei fine settimana, una iniziativa rispetto alla quale nessuno si sente colpito personalmente.
Le forze politiche si preparano per le elezioni
A proposito poi di Pd22, vorremmo dire a quei signori che l’incontro avutosi all’Hotel Italiano tra i vari soggetti del centro sinistra e del civismo è stato solo interlocutorio, anche se è emersa la buona volontà di fare coalizione contro Mastella, senza mischiare “fischi per fiaschi”, come pensano loro, che non si tradiscono nell’esercitare quel ruolo, dal quale Mastella rifugge.
Infatti, un comunicato del Pd dice che dall’incontro, molto partecipato, “è emersa con chiarezza la determinazione, la volontà di avviare un cammino, condiviso e inclusivo, che lavori alla costruzione di un progetto per il Cambiamento e il Rilancio della Città”. Il Pd, inoltre comunica: “Nelle prossime settimane partiranno dei tavoli di lavoro, per aree tematiche, cui parteciperanno tutte le forze politiche civiche e sociali della costituenda Alleanza. Tavoli aperti al contributo di intelligenze ed esperienze di tutti e di ciascuno”.
I partecipanti, “nella piena condivisione dell’agenda dei lavori”, si sono aggiornati alla prossima settimana.
Non si sa quante liste presenterà lo schieramento di centro sinistra. Stante quanto ha comunicato Noi Campani, dopo che Mastella ha riunito i dirigenti del Movimento, si sa, di sicuro, che a sostegno del sindaco uscente saranno presentate almeno 10 liste, “partendo dalle sei già in fase di definizione di diretta espressione del sindaco e dalle quattro che saranno preparate dagli alleati (Psi, De Luca Presidente, Campania Libera e lista Principe)”- Ci sono poi, aggiunge il comunicato, “anche altre forze politiche e movimenti che stanno dialogando con Mastella, per cui la coalizione è aperta al contributo anche di altri partiti che sono disponibili ad impegnarsi per la città”.
A queste bisogna poi aggiungere le liste che presenterà il centro destra ed altre ancora. Insomma, è probabile che ogni famiglia beneventana avrà il proprio candidato al Consiglio comunale.
Giuseppe Di Gioia