Mastella chiede l’intercessione di De Luca verso i democrat di Benevento, ma la segreteria provinciale del pd sconfessa il proprio capogrupppo al comune di Benevento
Il Mattino del 24 settembre pubblicava una dichiarazione del riconfermato consigliere regionale del Pd, Erasmo Mortaruolo, che ribadiva quanto affermato dal suo partito in campagna elettorale: “L’affermazione del Partito democratico come primo partito a livello regionale deve rafforzare il nostro impegno a costruire un’alternativa al governo che in questi anni ha caratterizzato la guida della città di Benevento. Un’alternativa credibile e responsabile si può costruire soltanto avendo uno sguardo ampio, in dialogo con le altre forze politiche e sociali della nostra città, animate dalla comune voglia di mettere al centro le persone e il territorio. Solo le giuste sinergie fra le forze sociali, politiche e civiche che condividono valori e prospettive comuni possono garantire lo sviluppo delle nostre comunità”.
Mastella, un manipolatore come Salvini
Mastella, invece, in un suo comunicato del 23 settembre affermava: “Sembra che l’esperimento politico di alleanza tra Pd e Cinquestelle in Campania abbia funzionato in tre città della Campania: Pomigliano d’Arco che va al ballottaggio, Giugliano idem, mentre a Caivano il candidato (sindaco –ndr) vince al primo turno. Facciamo gli auguri a Enzo Falco, ma chi parla di laboratorio che ha funzionato omette di dire che in questa eclatante vittoria è stato determinante l’apporto della lista Noi Campani, diversamente l’alleanza sarebbe stata fallimentare. Per mera cronaca politica ricordo che Noi Campani ha ottenuto il 9,1% e i Cinquestelle il 4,4% e se l’alleanza fosse stata solo tra Pd e grillini la vittoria al primo turno sarebbe stata un miraggio visto che le due forze politiche non hanno raggiunto nemmeno il 20%”. Una dichiarazione, questa, che il giornale di Mastella, in risposta a quella di Mortaruolo, ha così sintetizzato: “Mastella, invece, ha già detto al Pd che il futuro è nel centrosinistra poiché le urne hanno dimostrato che un’alleanza con i Cinque stelle non funziona”.In politica, ci sono i comunicatori e i manipolatori, una distinzione che Gianrico Carofiglio coglie nella sua ultima fatica letteraria, (“Della gentilezza e del coraggio. Breviario di politica e di altre cose”), di cui spiega i contenuti la sera del 24 settembre a “Piazza Pulita”, la trasmissione del giovedì de La 7. Poiché Salvini, diventato rassicurante, è quello che prende in braccio una bambina nera e non va più a citofonare i cittadini, disturbandoli, che significato ha questo suo cambio di comunicazione?, ha domandato Corrado Formigli, il conduttore della trasmissione.
“A me, personalmente, Salvini interessa abbastanza poco”, ha precisato Carofiglio. “Mi interessa, invece, il modello che lui rappresenta, un modello di estrema semplificazione di una cosiddetta comunicazione politica, che in realtà è una forma di manipolazione politica, cioè una comunicazione politica senza contenuti. A me è capitato in passato di sentirmi dire da qualche interlocutore che Salvini era un grande comunicatore. Io ho detto di non credere che Salvini sia un grande comunicatore. Bisogna cogliere la differenza tra bravo comunicatore e bravo manipolatore. Nel libro se ne parla in maniera piuttosto dettagliata. Il bravo comunicatore ha dei contenuti che è in grado di trasferire con efficacia ai suoi sostenitori, ai cittadini. Il manipolatore è colui che di volta in volta sceglie lo pseudo argomento che può servire per orientare i destinatari di questo pseudo messaggio per fargli fare ciò che egli desidera. E’ come nei giochi di prestigio, in cui si fa qualcosa, in questo caso si trasmette l’apparenza di una comunicazione, per indurre un effetto. Ma i giochi di prestigio sono divertenti, se uno dichiara che sono giochi di prestigio, in cui c’è un trucco. Se invece uno non li dichiara, vuol dire che vuole barare”. In base alla chiosa del noto scrittore, potremmo dire che Mastella, almeno con la dichiarazione di cui abbiamo riportato il testo integrale, si sia rivelato un manipolatore. Dopo aver detto che Noi Campani è stato determinante per la vittoria di Enzo Falco, ci voleva che dicesse anche che il suo soggetto politico era stato determinante per la vittoria di De Luca, anche se in campagna elettorale aveva annunciato: “Saremo determinanti”.
Ma cerchiamo di fare un po’ di ordine rispetto a quel che è successo a Caivano. Va subito precisato che il neo sindaco di Caivano, l’ambientalista Enzo Falco, già segretario dei Verdi a Caserta, avrebbe favorito l’alleanza tra Pd e Cinquestelle. Sulla rete, abbiamo visto che gli elettori erano 29.686, i votanti 20.322, i voti validi 20.001 (quelli sui quali, al netto delle schede bianche e delle schede nulle, si calcolano le percentuali). Enzo Falco ha ottenuto 10.322 voti, pari al 51,66%, mentre le 7 liste in suo sostegno, e non soltanto Pd e Cinquestelle, hanno riportato i seguenti voti: Pd: 2.577, pari al 13,181%; Italia Viva: 2.308, pari all’11.805%; Articolo 1-Europa Verde: 645, pari al 3,299%; Democratici riformisti: 318, pari all’1,627%; M5S: 877, pari al 4,470%, Noi Campani: 1.796, pari al 9,186%; Orgoglio campano: 1.959, pari al 10,020%. Come si può rilevare la percentuale del Pd assommata a quella dei Cinquestelle, che secondo Mastella sarebbe stata inferiore del 20%, dà come risultato il 24,986%, e i voti di qualsiasi altra lista possono essere stati determinanti per far vincere al primo turno Enzo Falco.
Mastella fa l’autosufficiente ma è consapevole di non farcela da solo
Mastella, consapevole di essere isolato, spinge per favorire il sostegno del Pd e, se possibile, di altre forze di centro sinistra rispetto alla sua annunciata ricandidatura a sindaco. Può darsi che anche in questa occasione intervenga Leo Annunziata, il segretario regionale del Pd voluto da Vincenzo De Luca nelle primarie, per sollecitare l’organicità della coalizione di centro sinistra anche a Benevento, come aveva anticipato, da persona che mastica poco di politica, possiamo dire con tutta tranquillità, nell’avvio della recente campagna elettorale, rispetto alla puntualizzazione dei dirigenti dem di Benevento, secondo cui il Partito Democratico sarebbe stato alternativo a Mastella nelle prossime elezioni comunali, anche se alleato nella competizione regionale.Rispetto, però, alla dichiarazione di Mortaruolo, che non dà adito ad equivoci, è intervenuta con una dichiarazione pubblicata dal Mattino del 25 settembre, Molly Chiusolo, riportando, a nostro avviso, il pensiero di Mastella. “Stia sereno il consigliere di Torrecuso – ha affermato la novella segretaria provinciale di Noi Campani, quella che la mattina del 22 settembre aveva gridato: ”Siamo primi a Benevento” – “noi andremo avanti per la nostra strada forti del sostegno popolare. Non siamo certo ossessionati dalle alleanze, ma ovviamente discuteremo con chi ha sostenuto il presidente De Luca ed è più affine alle nostre idee e ai nostri programmi (…). Stiamo già avendo decine di richieste di candidature”.Nel nostro precedente “pezzo”, avevamo scritto che il risultato di 3.828 voti ottenuti in città da Noi Campani, un risultato di poco inferiore a quello conseguito in assoluto dall’Udeur 10 anni fa, sarebbe stato incrementato dalle candidature che Mastella presenterà in due liste, almeno, in suo sostegno, ovviamente in aggiunta ai suoi attuali fedelissimi consiglieri e assessori, che hanno dato già il loro apporto, attraverso i rispettivi sostenitori, nel portare voti alla lista e al neo consigliere regionale Luigi Abbate. Questi, infatti, per quanto sia un mister preferenze, non può certamente aver riscontrato il consenso di 3.318 elettori in termini di preferenze espresse nei suoi confronti.
Egli, quando si è candidato nel Pd, alle comunali del 2011, ha preso 568 preferenze, disponendo, allora, di un bacino elettorale assai più consistente di quello attuale di Noi Campani.
Mastella, però, mentre fa l’autosufficiente attraverso la dichiarazione di Molly Chiusolo, non demorde nel volere una coalizione di centro sinistra che sostenga la sua ricandidatura a sindaco di Benevento. Ha contattato, infatti, Vincenzo De Luca, per chiedere che il modello Campania sia trasferito in tutti i capoluoghi che andranno al voto la prossima primavera, anche se il plebiscito per il governatore uscente è stato determinato, come lo stesso De Luca ha ammesso, anche dal sostegno di liste espresse al di fuori del centro sinistra.
Rispetto a questo incontro, ora Mastella si ritiene il referente presso De Luca. Lo scrive, in un altro comunicato, sempre Molly Chiusolo (alias Mastella), secondo cui “la provincia di Benevento ha già pagato a caro prezzo nei cinque anni appena trascorsi le folli strategie dei piddini locali nella mancata interlocuzione con il governo regionale”. Ma ora, scrive sempre…lei, “fortunatamente c’è (!) Mastella e Noi Campani ad interpretare al meglio le esigenze delle aree interne (non è mai troppo tardi, dal momento che l’attuale sindaco di Benevento se ne è dimenticato per 40 anni – ndr)”. E, ricalcando quello che Mastella aveva chiesto a De Luca, aggiunge: “Noi Campani siamo disponibili ad alleanze organiche in tutti i capoluoghi campani al voto e nei maggiori comuni, ma chi immagina di poter determinare alleanze fisarmonica si sbaglia di grosso. Non ci si può chiedere di sostenere i candidati del Pd a Napoli, Caserta e Salerno mentre a Benevento prevale il rancore permanente verso il nostro leader. Non si può chiede il nostro sostegno in Senato dove siamo quasi determinanti (parafrasando Stalin, domandiamo: quante divisione ha… Mastella al Senato? – ndr) per una maggioranza traballante per poi rinnegarci sui territori”. Non crediamo che Chiusolo abbia diffuso quest’altro comunicato il 27 settembre, alle ore 15,21, in risposta a quello inviato alla stampa da Antonella Pepe, nominata coordinatrice della segretaria provinciale del Pd, poiché il comunicato di quest’ultima è successivo di 9 minuti a quello della segretaria provinciale di Noi Campani, a meno che non ci sia stata una fuga di notizie. Della nuova segreteria del Pd, “giovane, snella, competente e brillante” – scrive Valentino nel comunicato delle 15,09, sempre del 27 settembre, annunciando che non si ricandiderà a segretario provinciale –fanno parte: Giovanni Cacciano, vice segretario vicario, Mino Mortaruolo, consigliere regionale, Sara Panella, segretaria Giovani Democratici, addetta alla comunicazione e all’organizzazione, Giovanni De Lorenzo, segretario del circolo Pd di Benevento, nonché responsabile Enti Locali, e Antonella Pepe, la cui candidatura alle regionali ha avuto una ottima affermazione.Antonella Pepe scrive: “Nessuna ambiguità. Alternativa a Mastella. E’ iniziata una nuova fase del Partito Democratico che è stato consacrato dagli elettori del Sannio come primo partito. Un risultato non scontato che ha premiato la costanza, la determinazione e l’entusiasmo e che valorizzeremo fin da subito incontrando i circoli e i tanti che ci hanno sostenuto. Un risultato che, allo stesso tempo, ci carica di responsabilità e di impegno per il domani a partire da una rinnovata chiarezza politica. Il Partito democratico è pronto a ricostruire una comunità politica che abbia a cuore le sorti del nostro territorio e non i destini personali, ed è pronto ad essere netto nelle posizioni e nelle idee (…). Siamo già in campo a costruire l’alternativa a Clemente Mastella e al suo malgoverno. Ci fa piacere, però, che questa chiarezza emerga con la giusta forza nei luoghi deputati. In seno al Consiglio comunale di Benevento, ad esempio, ci saremmo aspettati un’azione forte a contrastare la macchiettistiche uscite del sindaco. E invece, attraverso atteggiamenti ambigui, dal mantenimento del numero legale alla impercettibile opposizione amministrativa, come accaduto per taluni componenti del gruppo del Partito democratico, si è lasciato che i cittadini beneventani pensassero al PD come un contenitore privo di identità e alla mercé di qualche accordicchio di potere. Per queste ragioni l’azione del capogruppo non rappresenta in nessun modo la posizione del PD, bene espressa, invece, in tutte le circostanze dal segretario cittadino Giovanni De Lorenzo. Non c’è più tempo per le mezze misure – conclude Antonella Pepe -, chi ritiene di fare scelte diverse si assuma fin da subito la responsabilità, si collochi nel “civismo” come è stato per le elezioni regionali e faccia le sue scelte”.
Se Mastella spera nell’appoggio delle liste civiche che in città hanno sostenuto De Luca sarà ben poca cosa. L’appoggio potrebbe essere significativo se su di lui convergesse la lista De Luca Presidente, guidata da Raffaele Del Vecchio e sostenuta dal capogruppo del Pd, Francesco De Pierro, un altro mister preferenze, da Carmine Nardone e da diversi post-diessini, con l’intento, lo ripetiamo ancora una volta, di non far scattare il seggio in favore del Pd. Ma l’ex mastelliano De Pierro, sconfessato da Antonella Pepe, in una dichiarazione apparsa sul Mattino del 24 settembre, pare mettesse il Pd nella condizione di poter fugare questo dubbio. Infatti, De Pierro, che ha sempre accusato De Luca di trascurare Benevento e il Sannio, affermava: “All’interno dello schieramento di centro sinistra, hanno primeggiato, anche in provincia di Benevento, e nella stessa città capoluogo le liste del Pd e di De Luca Presidente, che non poco hanno contribuito a raccogliere larghe fette di consenso intorno alla proposta politica e programmatica del presidente. La formula dell’ampia partecipazione e del coagulo di idee, di sensibilità e di esperienze diverse, non poco hanno arricchito e rafforzato una sfida di governo che nei prossimi anni sarà particolarmente delicata per il Meridione in generale, e per la Campania in particolare”.Ovviamente, De Pierro, mentre tentava di ammorbidire il fatto di non aver sostenuto il Pd, lasciava pure lui intravedere la possibilità di estendere a tutto il territorio regionale il modello Campania. Se si dovesse affermare questo disegno, il Pd, oltre a perdere la vocazione maggioritaria nell’essere alternativo a Mastella, finirebbe per esserne subalterno, a parte il fatto che Mastella non è affidabile.Infatti, se il 22 settembre, in quella che lui ha ritenuto fosse una conferenza stampa, ha detto, per giustificare il suo trasformismo, che egli cambia strada nella misura in cui nel suo cammino incontra ostacoli, è probabile che nell’alleanza con il Pd possa incontrare ostacoli, come li avrebbe incontrati nel 2008, quando, cedendo alle lusinghe di Berlusconi, fece cadere il governo Prodi, dopo essersi dimesso da Guardasigilli, con il pretesto di non aver avuto la solidarietà da alcuni partiti dell’Unione in seguito ai provvedimenti restrittivi della libertà con i quali era stata colpita la moglie, e quando ha lasciato di recente Forza Italia, per il fatto di non essere stato soddisfatto nella richiesta di convocazione delle primarie al fine di individuare il candidato presidente della Regione. Eppure, la signora Sandra Lonardo Mastella, che ha condiviso l’attuale scelta del marito, era stata nominata, nel 2018, senatrice da Berlusconi, una carica che le permette di guadagnare, in un mese, ciò che, al lordo, guadagna, in un anno, un lavoratore medio.
Il futuro è imprevedibile
Bisognerebbe avere la sfera di cristallo per prevedere ciò che succederà a Benevento nella tornata elettorale amministrativa della prossima primavera. Non ci riuscirebbe neppure l’intuito di Ferdinando Petruccelli Della Gattina, poiché, mentre nell’800, il secolo in cui è vissuto il giornalista lucano, i processi politici erano molto lenti per cui era possibile prevedere la loro evoluzione, oggi gli accadimenti di qualche mese fa non consentono di prevedere il futuro, in quanto la politica, dominata da trasformismi, è molto dinamica. Infatti, chi avrebbe mai pensato, nella primavera del 2019, che i Cinquestelle, di lì a sei mesi, avrebbero costituito un governo con il Pd, sotto gli auspici di Renzi che all’indomani delle elezioni del 2018 aveva bloccato ogni tentativo di incontro del Pd con i grillini? Tuttavia, a lume di logica, è da escludere che Raffaele Del Vecchio, quale componente l’assemblea nazionale del Pd, possa fare causa comune con Mastella. Semmai, sarà possibile che Minsieme a coloro che lo hanno sostenuto nella recente avventura elettorale, possa presentare una propria lista collegata nello schieramento di centro sinistra che il Pd riuscirà a costruire, sempre che ciò che ha detto oggi Mortaruolo e che ha dichiarato Antonella Pepe il 27 settembre, sarà ancora valido fra 5-6 mesi, quando si prepareranno le elezioni.
Giuseppe Di Gioia