Ospedale di Cerreto, una nota di Amedeo Ceniccola: “Il silenzio della colpevolezza”
Nel prendere atto che l’on Mastella non ha di persona chiuso l’ospedale di Cerreto Sannita non posso non ricordare che sulla stampa dell’epoca non c’è alcun segno, alcuna dichiarazione di protesta a firma dell’on Mastella (o di Panza Floriano ex presidente della U.S.L. 7) quando il Governatore Bassolino e l’ass. Montemarano (uomo di fiducia dell’on. De Mita ) decisero di chiudere il nosocomio cerretese.
Qualche malpensante potrebbe pensare che si è trattato di un “silenzio-assenso” nei confronti di coloro avevano deciso di consumare questa “porcata” ai danni della nostra comunità per favorire l’apertura del nuovo ospedale di Sant’Agata de’ Goti.
Per quanto riguarda la mia personale battaglia in difesa dell’ospedale “Maria delle Grazie” di Cerreto sannita non posso non ricordare quanto scrivevo il 12 novembre 2008 e quando tanti “sepolcri imbiancati” rimanevano in religioso silenzio per non disturbare il manovratore
“Senza tirarla per le lunghe, ricordato che venerdì 14 novembre è l’ultimo giorno utile per presentare emendamenti al piano approvato dalla Giunta Regionale della Campania per ripianare il deficit sanitario ci chiediamo a voce alta:
– perché non sono state recepite dal Governatore Bassolino le proposte e le indicazioni del Direttore Generale dell’ASL BN1 e del Direttore Generale dell’azienda ospedaliera “G.Rummo” di Benevento?
– perché non sono stati consultati gli Ordini dei Medici della Campania (così come è previsto dalla Legge) nella definizione della delibera di riorganizzazione della rete ospedaliera campana?
– perchè la struttura ospedaliera dell’Alta Irpinia e dell’intera provincia di Avellino è rimasta pressoché inalterata, a cominciare dai presidi ospedalieri di Bisaccia e di Sant’Angelo dei Lombardi che nel piano di rientro presentato in bozza al governo nazionale erano destinati alla chiusura ed al ridimensionamento?
– perché il nosocomio zonale “Guglielmo” di Bisaccia che doveva essere chiuso diventerà ospedale del territorio con 10 posti di chirurgia, 20 di medicina, 30 di lungodegenza ed altri 4 per l’unità di crisi di primo intervento, per la stabilizzazione del paziente e l’eventuale trasferimento presso strutture maggiormente attrezzate?
– perché il nosocomio zonale santangiolese “Criscuoli” che doveva essere ridimensionato si arricchisce e diventerà un ospedale specialistico a funzione riabilitativa con annesso servizio di emergenza, con 96 posti letto per la riabilitazione, altri 15 per la riabilitazione neuromotoria, 10 di medicina ed altri 10 di chirurgia?
– chi è intervenuto, chi ha fatto cambiare idea nello spazio di qualche giorno al Governatore Bassolino e all’Assessore demitiano Montemarano?
Si tratta di alcune domande semplici e facili che aspettano una risposta chiara ed esplicita per fugare ogni dubbio e capire qual’ è stata la logica che ha guidato i nostri “bravi” governanti regionali del centrosinistra e in attesa di ricevere notizie dal fronte napoletano, i sindaci sanniti che si sono tanto allarmati per la “cura” ipotizzata dal Governatore Bassolino farebbero bene a presentare le proprie immediate ed irrevocabile dimissioni se davvero vogliono essere credibili agli occhi della gente”.
Dott. Amedeo Ceniccola