Ceniccola: i zappatori-vignaioli non votano Panza e De Luca perché sono stanchi di essere ingannati
Considerato che l’agricoltura e, in particolare, la viticoltura continua ad essere il perno attorno al quale ruota l’intera economia sannita; ricordato che il 20 e 21 settembre non è in ballo soltanto il governo regionale, ma la nostra vita e la vita dei nostri figli, chi tira a campare coltivando la vite non può farsi ingannare da chi oggi, in campagna elettorale, si erge a paladino degli interessi dei zappatori e non può dare il proprio voto a chi è l’espressione politica locale del Governo Conte che con la scusa dell’emergenza provocata dal virus cinese ha affossato il buon vino italiano con l’approvazione del decreto “ Semplificazioni in materia di green economy” entrato in vigore il 16 luglio u.s. e, in particolare, con l’articolo 43 che al comma 3 va a modificare l’art. n.38 con l’aggiunta di un comma 7-bis che “…in caso di dichiarazione di calamità naturali ovvero di adozione di misure sanitarie o fitosanitarie, o altre cause di forza maggiore, viene consentito di imbottigliare un vino soggetto all’obbligo di cui all’art.35, comma 2, lettera c), al di fuori della pertinente zona geografica delimitata”.
In poche parole, Falanghina, Aglianico, Taurasi, Barolo, il Prosecco e con loro altri 340 vini Doc e altri 70 vini a Denominazione di origine controllata e garantita vengono letteralmente cancellati. In poche parole, significa che si possono imbottigliare i vini a Denominazione controllata in qualsiasi parte del nostro Bel Paese. Con un danno d’immagine ed economico incalcolabile per la viticoltura di qualità che rappresenta l’eccellenza del made in Italy nel mondo.
Anche i bambini capiscono che parlare di progetti per il futuro e lanciare l’allarme di “speculazioni sul prezzo della Falanghina” da parte di un candidato alle regionali nel bel mezzo della campagna elettorale può essere un’utile “furbizia” per non pagare il conto delle tante promesse (non mantenute) fatte per carpire il voto dei cittadini e continuare ad approfittare della buona fede dei cittadini-elettori specie se ricordiamo che lo stesso personaggio lo scorso anno è rimasto in religioso silenzio quando il sottoscritto ha chiesto di “sfruttare” il riconoscimento ricevuto da Recevin (grazie al buon lavoro, mal pagato dei nostri vignaioli) per chiedere al Governo di insediare un vero e proprio comitato di sorveglianza per rilevare eventuali anomalie e distorsioni nell’andamento dei prezzi per poi adottare interventi di tutela per tutti gli attori della cosiddetta filiera vitivinicola e, nel contempo, dare un concreto segnale di aiuto per i viticoltori del Sud e favorire un’agricoltura “contrattualizzata” al fine di garantire un reddito accettabile ai nostri zappatori-viticoltori.
E questo modo “spregiudicato” di intendere la politica fa aumentare ancor di più la rabbia dei zappatori-vignaioli che, ormai, non riescono a recuperare nemmeno le spese sopportate per coltivare i preziosi vitigni DOC e IGT (le uve conferite alle cantine e/o vendute sul mercato sono state pagate ad un prezzo inferiore a quello riconosciuto 20 anni orsono). Una rabbia e una disperazione che diventano incontenibili di fronte ad una classe dirigente provinciale caduta in letargo “democratico” (che fa finta di non vedere e non capire per non disturbare il manovratore) e ad una Regione Campania indifferente all’angoscia dei viticoltori campani.
E non può essere sottaciuto che quanto deciso dal Governo Conte con il “Decreto Semplificazioni in materia di green economy” si è consumato nella totale indifferenza dei partiti e delle organizzazioni sindacali più rappresentative del mondo agricolo.
Tutti zitti e mosca per non disturbare il manovratore!
Tutti zitti e mosca per non far incazzare i zappatori-vignaioli!!!
Di fronte a questo scenario di crisi che interessa almeno 12 mila famiglie di zappatori la Politica non può stare a guardare, non può far finta di niente bensì ha l’obbligo morale e civile di assumere un’iniziativa forte e decisa per fronteggiare una situazione che diventa sempre più insostenibile e preoccupante. La Regione a cui è stata demandata la politica agricola e che programma e gestisce le iniziative per lo sviluppo e la tutela del mondo produttivo rurale non può rimanere inerte e deve intervenire con immediatezza per definire un accordo di filiera che funzioni come un vero e proprio contratto di trasparenza sul modello francese.
Il 20 e 21 settembre i zappatori-vignaioli votano la lista “Caldoro Presidente” e scrivono Ceniccola Amedeo che ha sempre inteso la Politica come servizio ed è sempre stato vicino alla gente, nel rispetto della dignità di ognuno, garantendo a tutti trasparenza e giustizia nell’amministrare nel ruolo di Sindaco di Guardia Sanframondi.
Dott. Ceniccola Amedeo
Candidato per il Consiglio Regionale della Campania