Un grande Mariano Rigillo interpreta Ezra Pound

Il poeta Ezra Pound, nato il 30 ottobre 1885, negli Stati Uniti, è stato magistralmente interpretato da Mariano Rigillo, la sera del 25 agosto, all’Hortus Conclusus.
Da giovane studiò letteratura e lingue e, nel 1908, partì per l’Europa, dove pubblicò diversi libri di poesia, riscuotendo un grande successo.
Erza fu uno dei protagonisti del modernismo e della poesia di inizio XX secolo e, nel 1924, si trasferì in Italia dove sostenne il regime fascista, ivi compresa la Repubblica Sociale Italiana. E durante gli anni trenta e quaranta, espresse ammirazione per Mussolini, Hitler e Oswald Mosley.
Catturato dai partigiani, il 3.maggio 1945, venne consegnato alle forze armate degli Stati Uniti d’America, che a Pisa lo rinchiusero in una gabbia di acciaio, con un tetto di lamiera, con il pavimento in cemento, dove vi era solo una coperta, senza servizi igienici e di notte il suo sonno veniva disturbato dalle luci dei riflettori, puntate su di lui. Ed è questa la scena iniziale del lavoro teatrale: una gabbia dove in realtà trascorse circa tre settimane, ma, a seguito dell’inevitabile tracollo psicofisico, gli permise di essere trasferito in una tenda dell’infermeria, dove iniziò a scrivere i Canti Pisani, cosiddetti, perché redatti durante la reclusione nella città di Pisa. E da qui nasce il racconto di “Ezra in gabbia”, scritto e diretto da Leonardo Petrillo, in cui Mariano Rigillo interpreta il grande poeta. Egli chiama il pubblico a sé per raccontargli la sua storia, lo erge a suo giudice e gli chiede un giusto processo, che lui non ha avuto.
Ci ha esposto così il suo pensiero filosofico, politico, economico, in cui si schiera apertamente contro l’usura, seguendo l’esempio di un nostro illustre poeta, Dante, di cui dice: ”ho condiviso la sorte, perché anch’egli fu dichiarato eretico ed esiliato dalla sua Firenze”.
Il monologo di Rigillo continua esponendone le sue teorie economiche che individuavano proprio nell’usura il male del secolo, perché ha portato all’ultimo conflitto mondiale. Infatti, vi è un profondo conflitto tra finanza ed economia, perché la prima produce povertà e non ricchezza, con gli interessi che gli imprenditori sono costretti a pagare. Non si creano facilmente posti di lavoro, un lavoro che si può assicurare a tutti solo  ”lavorando meno e lavorando tutti”.
Ezra aveva analizzato gli effetti del debito pubblico, contratto dallo Stato, che avrebbero portato all’innalzamento dell’età pensionabile, ai tagli sulla spesa per la sanità e la scuola, argomenti, questi, che acquistano oggi una grande attualità.
Rigillo riporta dunque il grande cruccio di Erza, quello cioè di non essere stato ascoltato da nessuno, neppure da Mussolini, al quale aveva, in una sola occasione, potuto illustrare le sue idee economiche.
Erza fu poi trasferito a Washington, dove venne sottoposto a processo per tradimento, rischiando il carcere a vita o la pena di morte, per le sue simpatie ai regimi fascista e nazista. Dichiarato incapace con una diagnosi di schizofrenia paranoide depressiva, fu detenuto dodici anni in un manicomio giudiziario fino a quando, liberato nel 1958, tornò in Italia dove trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Morì, infatti, il primo novembre 1972 a Venezia, dove è sepolto.
Di lui, Ernest Hemingway disse: Il meglio della scrittura di Pound – e si trova nei Cantos – durerà finché esisterà la letteratura. A lui si è ispirato il centro sociale neofascista denominato Casa Pound, per lo studio e la condivisione delle sue idee economiche e filosofiche.
Dobbiamo essere grati a Petrillo, perché ci ha dato l’occasione per riflettere su cosa pensavano i vinti e quali possibilità essi avrebbero avuto di cambiare le cose. Bravissima anche la compagna, di Rigillo, Anna Teresa Rossini, che ha letto alcuni brani del poeta.
Lo spettacolo è stato coprodotto dal Teatro Stabile del Veneto con Oti-Officine del Teatro Italiano, spettacolo che riscuoterà sicuramente un grande successo, per la pacatezza ed incisività con cui vengono affrontate le non semplici tematiche.
Maria Varricchio

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