Il Grand Hotel Italiano, uno “storico” albergo di Benevento
Il Grand Hotel Italiano è uno “storico” albergo di Benevento, ubicato in Viale Principe di Napoli n. 137, a pochi metri dalla Stazione ferroviaria, un nodo di grande importanza per diverse linee di interesse nazionale e regionale. L’albergo è quindi facilmente raggiungibile dai viaggiatori che arrivano, in treno o anche con altri mezzi, da ogni parte d’Italia.
Il Grand Hotel Italiano fu incominciato ad essere costruito nel 1915, per iniziativa di Giulio Italiano, un uomo ambizioso, “megalomane”, come lo definisce il nipote che ne porta il nome. E’ un’opera dell’architetto svizzero Emil Vogt, lo stesso che progettò il Grand Hotel di Firenze, l’Hotel Ambasciatori di Roma e l’Hotel Excelsior di Napoli. Il palazzo fu progettato per essere un albergo di lusso, e la Gazzetta di Benevento in un numero del 1922 informa che è in costruzione un “grande albergo” e, alla francese, fu chiamato Grand Hotel Italiano, come riporta il grande tabellone rotondo collocato in cima al maestoso ingresso principale. La costruzione andò avanti per anni, e nel 1935 arrivò al secondo piano, continuando nell’impresa il primogenito Giovanni. Giovanni Italiano, diventato cavaliere, si prodigò per organizzare la categoria e per molti anni fu il presidente provinciale dell’Associazione degli Albergatori. Dopo la sua morte la direzione fu presa dal figlio Alessandro, ma il giro di boa si è avuto con l’altro figlio, Giulio, che valorizza il nome del fondatore, ampia la struttura, apre il ristorante e la sala convegni e ottiene per l’hotel le quattro stelle.
Innumerevoli sono gli ospiti illustri che hanno pernottato nell’albergo. Si ricordano Giorgio Albertazzi, Giorgio Almirante, Lino Banfi, Antonio Bassolino, Pippo Baudo, Nino Benvenuti, Lando Buzzanca, Gigliola Cinquetti, Maurizio Costanzo, Gigi D’Alessio, Carlo Dapporto, Totò, Luciano De Crescenzo, Peppino Di Capri, il Premio Nobel Dario Fo, Arnoldo Foà, Vittorio Gassman, Giancarlo Giannini, Aldo Giuffrè, Lucrezia Lante Della Rovere, Oreste Lionello, Rita Pavone, Irene Pivetti, Renato Rascel, Katia Ricciarelli, Gianni Rivera, Palmiro Togliatti, Lina Wertmuller, Franco Zeffirelli, Renato Zero.
Il direttore Giulio Italiano ha dichiarato: <<Quindici sono i dipendenti che oggi lavorano nell’albergo, che dispone di 68 camere e di 4 suite, con una sala convegni che può ospitare un centinaio di invitati, con incontri soprattutto a carattere medico e farmaceutico. Enuncio una citazione che Padre Semeria Barnabita scrisse nel 1930: “C’è una cosa che non si paga, e che distingue l’albergo di prim’ordine, la cortesia”. Noi ci ispiriamo appunto a questo tipo di messaggio. Spero di riaprire presto l’albergo, mi auguro per l’inizio del prossimo mese di settembre>>.
Vincenzo Maio