Fiorenza Ceniccola (Forza Italia Giovani) chiede al premier Conte “un piano giovani per ripartire”
Egregio Presidente Conte,
“Ripartiamo dai giovani per superare la crisi economica provocata dal coronavirus”, questo è il cartello che ho innalzato sabato 2 giugno u.s. in occasione della Festa della Repubblica e raccogliendo il Suo invito: “Venite a portare le vostre idee” sono qui per sottoporlo alla Sua attenzione in occasione della partenza degli Stati Generali dell’economia in programma domani a Villa Pamphili. In poche parole, Le chiedo di trasformarlo in un disegno di legge da far approvare, quanto prima, dal Parlamento che quattro mesi fa è stato esautorato da ogni potere in nome del coronavirus.
Senza tirarla troppo per le lunghe, Le chiedo di puntare tutto sui giovani e, in particolare, di approvare un “Piano Giovani” per dare uno stimolo a tanti imprenditori che sono sul punto di “gettare la spugna” e superare la logica assistenzialistica che caratterizza uno dei punti cardine del Suo programma di governo. Mi riferisco a quel “Reddito di Cittadinanza” che ha fallito l’obiettivo di “aiutare a trovare lavoro” ed è finito in molti (troppi) casi nelle tasche di malavitosi e scansafatiche di professione.
Un “Piano Giovani” per stimolare lo sviluppo della cultura d’impresa che può essere finanziato con i miliardi di euro finora destinati al “Reddito di Cittadinanza” e riducendo anche l’aliquota contributiva per i datori di lavoro.
Un “Piano Giovani” che può essere impostato prendendo a riferimento quella cosiddetta legge Biagi, entrata in vigore nel 2003, che diede un giro di vite al precariato, proibendo i contratti di consulenza coordinata e continuativa quando non sono riconducibili ad un rigoroso “progetto” e “programma”, da definirsi all’atto della stipulazione del contratto.
In conclusione, mi consenta di ricordarle che negli ultimi 10 anni l’Italia ha perso quasi 500 mila italiani e tra loro quasi 250 mila giovani altamente professionalizzati (vedi Rapporto sull’economia dell’immigrazione della Fondazione Leone Moressa). Un’emorragia iniziata anni fa e ignorata dalle Istituzioni. Tra queste migliaia di giovani vanno inseriti anche quei 10 mila medici laureati in Italia e che tra il 2005 e il 2015 hanno deciso di andare a lavora all’estero. Tra le cause di questo esodo certamente la mancanza di lavoro visto che l’Italia registra il tasso di occupazione più basso d’Europa nella fascia 25-29 anni. Nella stessa fascia d’età anche il tasso di Neet (non occupati e non iscritti all’Università) è il più alto d’Europa. Se a questo quadro negativo si aggiunge il calo demografico… il dramma sociale è fin troppo chiaro e indica che c’è qualcosa che non va in questo nostro Bel Paese.
In attesa di un cortese riscontro, Le porgo i miei più distinti saluti.
Fiorenza Ceniccola
Coordinatrice Forza Italia Giovani – Benevento