Al Maestro Pastore Padre della Chiesa beneventana Mons. Felice Accrocca

Nel giorno memoriale dell’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele a Maria Vergine e della Divina Incarnazione del Verbo Santissimo nel Seno Immacolato, il mio Angelo – custode della mia esistenza, amico della mia anima, fratello del mio spirito – risveglia la mia coscienza inquieta ad animare con Voi, Eccellenza, una relazione dialogica, filiale e fiduciosa.
Dominata dall’invadenza sottile e brutale del “Corona-virus”, che irrompe con l’insidia della malattia e la minaccia della morte in tutti i territori del pianeta, questa Quaresima corre ormai verso la Settimana santa.
E ci fa interrogare: “Vivremo la Pasqua del 2020 allontanati dalle nostre Chiese e dai nostri Altari, privati ancora del Sacrificio Eucaristico, senza poter ricevere il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità del Figlio di Dio e di Maria?”
“Sarà ancora vietato ai Pastori della Chiesa accogliere con ansia, amore, sollecitudine il grido del Popolo di Dio, che invoca: ‘Dateci il Corpo di Cristo Gesù, perché non possiamo vivere senza Eucaristia’?
Certamente il Signore nostro permette che “le Chiese restino deserte, i Ministri dispersi, le Messe diminuite” e, dice Gesù a Luisa Piccarreta, “ciò significa che i Sacrifici Mi sono di offese, le preghiere insulti, le adorazioni irriverenze, le confessioni trastulli e senza frutti …  e non trovando gloria ma offese né bene per loro, non servendomi più, tolgo i Sacramenti e disperdo i Ministri”.
Ma non possiamo rassegnarci alla condizione dell’esilio e dell’abbandono, allo strazio della nostra miseria, al freddo e al buio dell’io oppresso, infelice e sventurato. Tutto questo sembra anticipare lo scenario dell’“abominio della desolazione”, quando la tremenda figura anticristica, carica di seduzione e di malvagità, vorrà dominare la terra gettata nello sgomento e nel terrore, prima che Maria Santissima, Corredentrice, Riconciliatrice e Avvocata del genere umano, venga finalmente, con il Suo Cuore Immacolato, Addolorato e Trionfante, a schiacciare la testa al Serpente antico, il Dragone maligno, che pretende l’adorazione dagli abitanti della terra.
E con “il Trionfo della Madre” si apriranno i Cieli, e la Terra, purificata e tornata innocente, accoglierà esultante la Parusìa, il ritorno dell’Emmanuel, il Dio con noi, nel nuovo Eden dell’AMORE, della Misericordia e del Perdono, nell’Ovile santo del Padre della Madre del Figlio, l’Eterna Famiglia degli uomini.
L’uomo è destinato a “dominare” su tutto, a ricomporre in sé, in armonia, le potenze dell’anima del corpo dello spirito, e, quindi, a trasumanarsi e possedere Dio, a integrarsi nella Luce e nella Grazia dell’Eucaristia.
Invece, in questo scorcio di tempo difficile, disordinato, drammatico, “prova dell’identità” di ciascuno, sfida alla nostra inettitudine e alle nostre dissipazioni concupiscenti, alle nostre apostasie, … viene dichiarata e sancita, con sovrana autorità e solennità giuridica: 
la QUARANTENA di GESÙ CRISTO”.
E’ strano, sconcertante, paradossale che si possa acquistare il pane nelle botteghe alimentari, i medicinali nelle farmacie, prelevare denaro nelle banche, entrare negli uffici postali, negli studi medici, … e non si possa entrare in Chiesa per procurarsi il divino Alimento, il Farmaco perfetto, la Risorsa suprema, necessaria per continuare a vivere!
Ci hanno insegnato, quando eravamo bambini, i nostri Sacerdoti di un tempo, le Suore di allora che senza Gesù siamo impotenti, insipienti, vulnerabili, morti, … che con Gesù ritroviamo potenza, sapienza, guarigione, la vita.
 Non possiamo, Eccellenza, tradire la Pasqua, rimanere separati dal nostro Gesù, lasciando Lui, sì Cristo Gesù, “in quarantena”. E’ una follia! 
GESÙ crocifisso, morto, … è veramente RISORTO!!!
La nostra Madre ci offre, nell’EUCARISTIA, il Dono umano-divino del Figlio, Dio-Uomo, per divinizzare la nostra realtà antropologica che rischia di animalizzarsi senza la potenza trinitaria dell’Ostia consacrata.
Dio non voglia che ancora per settimane e mesi si protragga l’ANATEMA e il martirio del digiuno forzato, della fame e della sete di Gesù e di Maria. Dobbiamo liberare dalla prigione, dall’isolamento, dalla reclusione il nostro povero GESÙ, ridarGli l’infinita libertà di potenza e di azione perché inondi l’intera umanità di luce, di santità, di amore e di bellezza: 
Senza Colui che sostiene la nostra vita, la vita stessa è vuota”. (Benedetto XVI)
Non si può continuare a lacerare il cuore eucaristico del Culto divino, a sospendere la Santa Messa, vietando la presenza e la partecipazione dei fedeli.
Non c’è pestilenza che possa escluderci dall’Eucaristia; né decreto di governo, nazionale o mondiale, che possa interrompere il legame organico con Cristo, il Dio Vivente.  NO!
Ci hanno provato tante volte nella storia, i potenti, i rivoluzionari, gli eretici di ogni risma, a rompere la relazione umano-divina tra gli uomini della terra e il Dono sublime del Figlio di Dio e di Maria crocifisso e risorto.
L’Ostia Santissima non può essere consegnata alla cinica regolazione del Potere politico, alla logica forsennata della convenienza e dell’opportunità, al dominio del mondo.
L’Ostia Santissima è affidata per sempre alla dignità e al servizio santo del Sacerdozio per riconciliare, senza sosta, i credenti e i non credenti all’AMORE.
ECCELLENZA,
questa è l’ora di riaprire le Chiese e i Santuari della nostra Diocesi da affidare veramente alla memoria e alla benedizione di Padre Pio da Pietrelcina, il nostro Santo, il crocifisso della Riconciliazione, dell’Altare e dell’Eucaristia.
Questa è l’ora dell’Adorazione Eucaristica! E’ l’ora della Consacrazione di Benevento e della meravigliosa costellazione delle Comunità del Territorio sannita alla VERGINE SANTISSIMA MADRE dell’EUCARISTIA, nostra Salvezza e Regina della Pace!!!
Questa è l’ora del “bagno di Luce”, dell’ “Illuminazione della coscienza”.
Davide Nava

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