Guardia Sanframondi, spulciando negli annali del Consiglio Comunale: correva l’anno 1999…
Il Sindaco pro tempore di Guardia Sanframondi Amedeo Ceniccola (nella foto) illustra la situazione economico-finanziaria dell’Ente in occasione dell’approvazione del conto consuntivo relativo all’anno 1998 e dichiara: “abbiamo trovato un vero e proprio caos amministrativo, le casse comunali praticamente vuote, una montagna di debiti fuori bilancio da pagare ed una casa comunale brutta e sporca con l’area circostante ridotta ad una discarica a cielo aperto”.
Fono-registrazione discorso pronunciato nel Consiglio Comunale del 26 luglio 1999
“Signori consiglieri,oggi siamo qui per approvare un conto consuntivo che non appartiene all’Amministrazione che ho l’onore di rappresentare; un conto consuntivo che vede un avanzo di 304 milioni di lire e che qualcuno, nei giorni scorsi, sulla stampa ha sbandierato come titolo di merito.
Mi sembra un atteggiamento ridicolo quando a fare tali valutazioni è qualcuno che si considera conoscitore della materia. Da parte mia affermo che questo avanzo di amministrazione non fa onore a nessuno perché questi 304 milioni di avanzo stanno a significare due cose: o le previsioni erano sballate o al contrario non sono state raggiunte e realizzate; in entrambi i casi si tratta di negatività e non possono caratterizzare positivamente un amministratore degno di questo nome ( specie si considera che a fronte di questo cosiddetto avanzo di gestione non ci sono i soldi nemmeno per pagare la benzina necessaria per far uscire il camion per raccogliere i rifiuti accumulati nelle strade del paese; altro che “immediatamente spendibili sull’unghia” come qualcuno ha falsamente affermato. E, a tal proposito, vale la pena ricordare a chi fa finta di non saperlo che i revisori dei conti hanno attestato e certificato che questi famosi 304 milioni di avanzo non sono utilizzabili perché inesistenti (frutto di quella che possiamo chiamare: finanza creativa) in quanto derivanti da qualcosa che si era immaginato di fare da parte dell’Amministrazione in carica ma che, in realtà non è stato fatto e cioè l’avvio delle procedure per il recupero dell’ICI relativo agli anni 93-97 e, pertanto, possiamo tranquillamente concludere che in buona sostanza si tratta di un dato di bilancio inattendibile. E questo naturalmente lo capisce anche uno studente al primo anno di Ragioneria ma, sicuramente non può capirlo chi è accecato dalla rabbia per aver dovuto mollare il bastone del comando.
La verità è che quando siamo arrivati alla guida dell’Ente la prima cosa che abbiamo dovuto fare è stata quella di pagare il mangime che per mesi era stato fornito da una ditta locale per sfamare una diecina di uccelli rinchiusi nella voliera collocata nella villa comunale adiacente la casa comunale ed il carburante per far uscire i mezzi per la raccolta dei rifiuti solidi urbani (che da mesi non veniva pagato alla ditta che solitamente lo fornisce all’Ente).
Ciò premesso, vale la pena ricordare che siamo qui ad approvare un atto di gestione che non ci appartiene, trattasi in altre parole di atto dovuto per rimediare ad una grave inadempienza da imputare all’Amministrazione in carica prima del 13 giugno 1999 che ha letteralmente ignorato la circolare della Prefettura di Benevento prot. n°1826/III Sett. Del 06.04.99, con la quale si dirama a tutti i comuni della Provincia la circolare Ministeriale telegrafica n.17/99 del 01.04.99, con cui il competente Ministero degli Interni significa che negli Enti ove si prevede la rinnovazione degli organi in data 13 giugno 1999 la deliberazione del rendiconto di gestione rientra a tutti gli effetti tra gli atti “urgenti ed improrogabili” la cui legittima adozione spetta all’organo consiliare uscente.
Quindi una domanda viene spontanea rivolgere al capogruppo del gruppo consiliare “Per Guardia” ed ex Assessore al Territorio della precedente Amministrazione: egregio Capogruppo Falato per quale motivo non avete ottemperato a quanto previsto dalla circolare prefettizia?
Questo silenzio è più eloquente di una conferenza stampa! Ma, ritornando ai famosi 304 milioni di avanzo risultanti dal computo delle voci in uscita ed in entrata della trascorsa gestione amministrativa, bisogna dire che se sotto il profilo tecnico-contabile non c’è quasi niente da eccepire oltre a quanto già detto, sotto il profilo politico, invece, lasciano molto, molto a desiderare in quanto solo un pataccaro di professione può affermare che questo avanzo sia il segno di buona amministrazione perché oltre al rilievo dei revisori dei conti bisogna aggiungere che vi sono una montagna di milioni di debiti fuori bilancio che rischiano di dissanguare la cassa comunale; al momento abbiamo già quasi raggiunto il miliardo di lire e non abbiamo ancora finito di spulciare le carte. E non possiamo non stigmatizzare che il non aver in passato rideterminato in aumento le tariffe dei tributi comunali ha causato oggi il conseguente attestato di “deficitarietà” delle entrate tributarie proprie dell’Ente, come si evince dalla certificazione redatta sul modello ministeriale pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.164 del 15.07.99. Mentre sul versante dei mutui di scopo, non può essere sottaciuto che la rinegoziazione operata dalla precedente amministrazione nell’anno 1996 è da ritenersi sicuramente svantaggiosa per l’Ente che dovrà sopportare fino al 2016 una maggiore spesa di lire 1.886.701.286.
Per non parlare dei debiti fuori bilancio accumulati da chi ci ha preceduto ed oggetto di grande preoccupazione per l’intero gruppo di maggioranza impegnato oggi, in primo luogo, ad estinguerne almeno una parte, nel più breve tempo possibile, per evitare ulteriori aggravi sulla cassa dell’Ente.
Centinaia di milioni di debito fuori bilancio da onorare e pagare e che sono la prova inconfutabile, la prova provata di una gestione della cosa pubblica caratterizzata da grande superficialità e spaventosa negligenza”.
Amedeo Ceniccola
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