Rapporto Confindustria e Unifortunato sul turismo nel Sannio. Se ne è parlato a San Vittorino
Un territorio ricco di appeal ma con una cultura dell’accoglienza ancora da ampliare, sviluppando nuove competenze e professionalità. Il rapporto presentato nel pomeriggio del 3 giugno 2019 al Teatro San Vittorino, frutto di un partenariato tra Confindustria Benevento e Unifortunato, mette in luce i punti di forza e i punti di debolezza del turismo nostrano. “Il Sannio: da territorio a destinazione”. Questo il titolo de report, che fa registrare un incremento delle presenze del 18,2% e quello degli arrivi del 13,6% dal 2016 ad oggi.
Lo studio vuole fornire un’identità turistica al Sannio, perché la vocazione turistica si ponga da traino a tutte le altre.
Ed ecco i cinque attrattori turistici individuati: 1) storico-culturale (Arco di Traiano, Santa Sofia, Museo del Sannio, Castello di Montesarchio, Centro storico di Sant’Agata dei Goti ecc. ecc.); 2) naturalistico e termale (Parco del Grassano, Terme di Telese, Oasi WWF di Pannarano…); 3) religioso (Pietrelcina, via Francigena); 4) enogastronomia (torroni di San Marco dei Cavoti, Città del Vino 2019…); 5) ludico sportivo (Benevento Calcio, Torneo Città di Telesia…). Tutto ciò, unito al grado di sicurezza registrato in provincia, valorizza il turismo nelle nostre zone.
Punti di debolezza sono, invece: 1) l’assenza di un pensiero strategico, e quindi di piani di marketing management riferiti al turismo; 2) nessuna forma di “destination manager”.
Occorre, pertanto, fare sistema, ottenendo il massimo risultato attraverso il coordinamento tra enti, imprese, cittadini, associazioni; incrementare la cultura digitale, ancora piuttosto carente da queste parti, soprattutto per quanto riguarda le prenotazioni online e la presenza di siti web di attività di incoming; “vendere” la destinazione attraverso strategie di comunicazione e marketing mirate.
Il tanto decantato turismo religioso, tuttavia, non è generatore di imponenti ricchezze per il territorio, perché si tratta spesso di un turismo povero, fatto con pochi mezzi, iniziando dal consumo di pasti propri portati da casa e dal pernottamento in strutture religiose. Questo aspetto ha trovato concordi tutti i relatori presenti alla convention.
Un caso veramente singolare è, invece, quello che ha portato cinque comuni (Guardia Sanframondi come capofila, Castelvenere, Sant’Agata dei Goti, Solopaca e Torrecuso)ad essere proclamate Città del Vino 2019, un prestigioso riconoscimento che viene assegnato dal 2012 da Recevin ad un Paese diverso, ponendolo al centro dell’attenzione dell’Europa e del mondo nel promuovere la cultura, l’identità, i paesaggi e i territori del vino.
Proprio nella mattinata in cui si è svolto il convegno nella cittadina di Guardia Sanframondi, che sta forse vivendo il periodo di maggiore splendore della sua storia per quanto riguarda il settore turistico, ha registrato l’arrivo di cinquanta americani arrivati nella zona. Soltanto pochi giorni prima, il 31 maggio, presso il Castello Ducale si è tenuto un incontro dal titolo “Welcome to Sannio Falanghina. I canadesi nel Sannio”, allo scopo di diffondere e accreditare il brand Falanghina in Canada e trainare quanto più turismo possibile, dal momento che il Canada è il quinto sbocco mondiale per i prodotti italiani, preceduto solo da Usa, Germania, Regno Unito, Svizzera. E, pochissimo prima di questo incontro, sempre al Castello ve ne era stato un altro relativo a “Il progetto donne per Sannio Falanghina”, con le testimonianze di imprenditrici ed esperte del settore vitivinicolo. Mentre invece il prossimo 7 giugno presso l’Ente Camerale di Benevento ci sarà un Seminario Biowine sul tema: “Verso lo Statuto del Territorio e del Paesaggio Rurale”. Si tratta di incontri continui che portano al tavolo dei relatori personalità altamente qualificate, come accademici, imprenditori, esponenti di Ordini professionali, funzionari e soggetti istituzionali di grosso impegno e caratura.
Il caso di Guardia Sanframondi è, nel momento storico attuale, del tutto particolare, anche e soprattutto per la presenza ormai radicata di molte famiglie di americani, inglesi e scozzesi in zona, la cui presenza è destinata ad aumentare. E se si saprà costruire un vero e proprio sistema vino, fatto di narrazioni sul territorio (come quelle delle Langhe) e di somministrazione in tutti i punti vendita (come fa notare il presidente della Camera di Commercio Antonio Campese in una intervista al Sannio Quotidiano del 3 giugno), il turismo guardiese e telesino potrà volare alto. Nello specifico caso di Guardia, disponendo di un centro storico di immensa bellezza e di panorami mozzafiato, l’aspetto engastronomico e quello paesaggistico-culturale saldati insieme potranno dare vita all’impensabile. Proprio sotto il profilo della promozione della cultura e delle narrazioni legate al vino si muove da qualche anno la “Casa di Bacco”, nata da un’iniziativa del dottor Amedeo Ceniccola, animatore di molteplici eventi culturali nella città di Guardia. (Lucia Gangale)
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