Un’altra novità di Mastella: la Tari va pagata con puntualità

Maria Carmela Serluca

All’atto dello svolgimento della gara di appalto, da parte del Comune di Benevento, per la riscossione dei tributi, avventatamente, perché non in possesso del capitolato, avevamo scritto che la società aggiudicataria del servizio avrebbe provveduto anche alla riscossione ordinaria dei tributi. In precedenza, infatti, prima che venisse svolta la predetta gara, l’esattoria privata era delegata soltanto alla riscossione coattiva delle morosità, mentre la riscossione ordinaria era affidata, attraverso l’emissione dell’F24, all’ufficio tributi, sicché il contribuente avrebbe potuto pagare la tassa dovuta anche con un mese di ritardo rispetto alla data di scadenza, poiché la scadenza medesima era indicativa e non perentoria. 
I fatti, invece, si sono incaricati di dimostrare che non siamo stati avventati nel dare quella comunicazione, quando ci sono stati recapitati gli F24 relativi al pagamento della Tari per l’anno 2019, da parte della società Andreani, aggiudicataria dell’appalto, nel mese di luglio 2018, dopo che il Comune aveva escluso la Soget SpA,  vincitrice della gara e precedente esattrice dei tributi, non avendo ritenuto congrua la sua offerta al ribasso.  Gli attuali amministratori, avvertita la fretta di fare cassa, hanno fatto porre  in pagamento la rata unica e, in alternativa, la prima rata della Tari, in data 30 aprile, una scadenza che sarebbe stata rispettata con affanno dai contribuenti cui sono pervenuti gli F24 nel corso, e non prima, della terza decade del mese di aprile.  Il problema, però, di non poter rispettare la predetta scadenza, si sarebbe posto per i contribuenti assenti dalla propria abitazione durante tale decade e per quelli cui gli F24, spediti, con posta ordinaria, non sono pervenuti entro la menzionata scadenza.
In questi sensi, è stata concepita la nota che il consigliere dem Italo Di Dio ha inviato alla stampa. Subito, però, ha fatto riscontro una nota dell’assessora alle Finanze, l’arianese Maria Carmela Serluca, la quale ha inteso dire pressappoco: mi meraviglia che un consigliere comunale non sappia che il consiglio comunale il primo aprile u.s. ha approvato il piano finanziario Tari con le relative scadenze, e che, dal momento che la Andreani avrebbe dovuto spedire gli F24 dopo tale data, il contribuente che avesse ricevuto i predetti F24 dopo il 30 aprile, avrebbe avuto 15 giorni di tempo per effettuare il pagamento. Ovviamente, riteniamo noi, va da sé che della proroga avrebbero potuto avvalersi tutti i contribuenti, proprio perché non vi è stata una notifica certificata degli F24.
L’assessora, però, si è guardata bene dal dire che la scadenza delle rate successive sarà perentoria, nel senso che chi paga con ritardo va incontro a sanzioni (applicazione di penali e interessi), facendo conseguire un aggio maggiore alla concessionaria. Non v’è dubbio che l’operazione determina un esautoramento dell’ufficio tributi, che, secondo lei, lavora in affanno, in mancanza di “un dirigente titolare per gran parte dell’anno”.  Questa inefficienza, aggiunta all’assenza di una esattoria privata, non avrebbe consentito, secondo la Serluca, di porre in essere un’azione efficace per combattere il dilagante fenomeno della evasione, che ha fatto incassare, nell’anno 2018, per quanto riguarda la Tari, soltanto 10 milioni di euro, rispetto ai previsti 16,6 accertati, così ripartiti: circa 13 all’Asia, gli altri 3,6 alla Provincia, per la gestione dello Stir,  per la Tefa (tributo per l’esercizio delle funzioni ambientali) e per altro.
Se l’importo accertato è quello reso noto dall’assessora, si deve parlare di morosità, cioè di una difficoltà avvertita dai contribuenti pur in presenza di una  condizione in cui era loro consentito di pagare, come dicevamo, con comodità le rate della Tari. Gli evasori invece sono i cittadini non censiti ancora, che il personale della Andreani si dovrebbe preoccupare di scovare. 
L’affidamento alla concessionaria della riscossione della Tari, oltre ad accentuare tale difficoltà, farà gravare sui cittadini il peso delle sanzioni, nella misura in cui essi non possono rispettare le scadenze. Come si vede, cambiare non sempre porta bene. La città del sole, non quella di Napoli ma quella di Tommaso Campanella, promessa da Mastella in campagna elettorale, è rimasta una utopia, sicché quel 62% di cittadini che il 19 giugno 2016, ha preferito l’attuale sindaco, avrà buoni motivi per sentirsi deluso. E la scadenza perentoria delle rate della Tari è l’ultimo esempio.
Lo sconto di tale delusione si avverte quando passano inosservate le passerelle del sindaco. L’ultimo riscontro si è avuto il 12 aprile, in apertura della presentazione, nel teatro S.Marco,  dei 12 finalisti della LXXIII edizione del Premio Strega, da parte di Tiziana Panella, che spesso ha ospitato Mastella 3 anni fa in campagna elettorale, e continua a farlo intervenire, nella sua trasmissione su La 7. In tale occasione, l’annuncio del saluto del sindaco alla manifestazione, avvenuto nella iniziale totale indifferenza del pubblico, è stato poi sottolineato dal lieve applauso di poche, ma veramente poche, persone, dopo che un accolito di Mastella ha lanciato un grido di osanna nei suoi confronti.
Egli, resosi conto della sua impopolarità, cerca di correre ai ripari. In relazione alla rilevazione, negli ultimi due mesi, di migliaia di casi in cui sono state parcheggiate auto negli stalli a pagamento senza l’esposizione del ticket, determinando l’emissioni di sanzioni da parte dei vigili urbani, in conflitto forse con la Trotta bus che gestisce i predetti stalli, il sindaco è intervenuto con questa nota: “Leggo di una incredibile differenza di valutazione tra Polizia Municipale e Trotta Bus che crea problemi ai cittadini e ai residenti in modo francamente spiacevole”.
Mastella dice a Trotta Bus e ai VV.UU.: siate cortesi con chi parcheggia nelle strisce blu

Clemente Mastella

Così, il sindaco, convocati i rappresentati della Polizia Municipale e della Trotta Bus il 30 aprile scorso, presente anche l’assessore al ramo, Felicita Delcogliano, è pervenuto alla decisione di “salvaguardare i diritti dei cittadini che, trovandosi in buona fede (quelli sanzionati si erano giustificati sostenendo che il ticket, regolarmente pagato, non era forse stato esposto con  evidenza sulla consolle dell’autovettura o che, da questa, era caduto – ndr), non saranno d’ora innanzi perseguibili per eventuali sanzioni derivanti da disattenzione e dal mancato allineamento del codice a barre sostitutivo del ticket con gli strumenti informatici di Trotta bus”. Inoltre, comunica il sindaco, Polizia Municipale e Trotta bus hanno deciso di “fare in modo che nel caso in cui il ticket sia scaduto, prima di sanzionare tale condotta, l’utente possa essere messo nella condizione di integrare il pagamento mediante l’applicazione di una semplice penale aggiuntiva e comunque previa apposizione di un avviso di cortesia sul parabrezza dell’autovettura, così come avviene in altri comuni d’Italia”.
Trotta Bus, come si sa, è l’azienda privata, cui il sindaco ha affidato, nel febbraio 2017, il servizio di trasporto pubblico urbano, dopo aver decretato, con delibera 221 del novembre 2016,  il fallimento dell’Amts, in presenza del ribaltamento, da parte della Corte di Appello, della dichiarazione di fallimento emessa il 27 gennaio 2016 dal Tribunale di Benevento nei confronti dell’azienda pubblica di trasporto, e prima che la Cassazione rigettasse il ricorso dei curatori fallimentari contro la sentenza di secondo grado. All’azienda privata è stata affidata anche la gestione degli stalli a pagamento, oltre che del servizio di scuola-bus. Ora, il sindaco, come dicevamo, ha delegato la neo esattoria anche alla riscossione ordinaria della Tari, con tutte le conseguenze che deriveranno per i contribuenti.
Questo signore, dopo aver dato “carta bianca” all’Acea per la gestione del servizio idrico, pur essendosi dichiarato favorevole all’acqua pubblica in campagna elettorale, e dopo aver manifestato l’intenzione di privatizzare anche l’Asia, l’azienda di raccolta dei rifiuti, finirà per affidare ai privati tutta la gestione del Comune, ritagliando per sé solo l’immagine di sindaco, quella che gli serve per fare politica, per assicurare la rielezione della moglie, in quanto, con un Forza Italia finito all’8%, la senatrice Alessandrina  difficilmente riuscirà a conservare, nella prossima tornata elettorale, la carica di parlamentare, a meno che il marito, e quindi anche lei, non deciderà di cambiare partito. Un cambio di casacca sarebbe del tutto normale per i tempi che corrono. Con la caduta delle ideologie, ognuno, infatti, ora come non mai, cerca di posizionarsi nella formazione politica più conveniente per consolidare la propria rendita di posizione e per fare carriera. Luca Ricciardi, abbandonato il molto modesto Fratelli d’Italia, la formazione a lui più congeniale rispetto alla sua formazione politica avvenuta in seno al Msi, prima, e ad An, poi, ha preferito collocarsi nella Lega, una formazione che prometterebbe buone affermazioni elettorale. Tralasciando poi l’approdo nella Lega di Claudio Principe, che ha attraversato diverse formazioni politiche, prima di Ricciardi, quasi in solitudine, aveva scelto la Lega Pina Pedà, dopo aver lasciato il gruppo di “Mastella sindaco”, essendo venuta in rotta con l’allora assessora Amina Ingaldi sulla questione della mensa scolastica. Poi è stata la volta di Patrizia Maio, destituita in malo modo da assessora da chi aveva assunto la guida di Forza Italia. Ma ha trovato conveniente scegliere la Lega anche Antonio Puzio, il consigliere comunale che, eletto in Forza Italia,  era quasi passato nelle formazioni civiche mastelliane, prima di costituire un gruppo autonomo, avente allora, come riferimento nazionale, il partitino di Alfano.   
Intanto, Claudio Cataudo, ex sindaco e attuale vice sindaco di Ceppaloni, nonché consigliere provinciale, sarebbe passato o sarebbe in procinto di passare alla Lega, mentre lui, Mastella, più che pensare ai problemi della città di Benevento, si starebbe dando un gran daffare nell’avvicinare portatori di voti, probabilmente impegnati in un modo o in un altro nei suoi confronti, per evitare che il partito di Salvini prenda più voti di Forza Italia in provincia di Benevento.
Mastella, dopo aver sollecitato l’intervento di De Luca a Benevento, accusa il governatore di essere venuto a fare campagna elettorale

Vincenzo De Luca

Ma comportandosi, come il bue che dà del cornuto all’asino, Mastella, intervenendo alla celebrazione del Primo Maggio, ridotta alla partecipazione di quattro gatti perché male organizzata dai sindacati confederali, ha tra l’altro detto: “A livello istituzionale saluto con simpatia il Presidente De Luca, ma penso che lui venga ad ogni occasione elettorale”.
Viene, a questo punto, di domandarsi se non siano stati soprattutto lui e la moglie a sollecitare la venuta di Vincenzo De Luca Benevento, per dare delle rassicurazione sulla salvezza dell’ospedale di Sant’Agata de’ Goti e sul mantenimento del buon  livello di sanità e dei servizi che il “Rummo” di Benevento ha sempre conservato ed anche migliorato. Infatti, a dispetto di chi descriveva uno stato comatoso del nosocomio cittadino, il Presidente della Regione è venuto ad inaugurare il nuovo Pronto Soccorso, divenuto più funzionale, dopo la rispettiva ristrutturazione; è venuto inoltre ad incontrare il comitato “Curiamo la vita” di Sant’Agata de’ Goti, i cui esponenti, ricevute le richieste garanzie sul mantenimenti dei servizi presso il “Sant’Alfonso Maria de’ Liguori”, hanno annunciato di sospendere l’occupazione dell’Aula consiliare del predetto Comune e conseguentemente la lotta intrapresa per difendere l’ospedale dal pericolo di chiusura, paventato da sobillatori.  Ma De Luca è venuto soprattutto per sbugiardare i suoi detrattori, peraltro non presenti, quando egli, nella sala convegni dell’Azienda ospedaliera “S.Pio”,  fatta la disamina di 20 anni di malasanità in Campania, ha detto di aver portato i conti in attivo, in un intervento, di cui, fra qualche giorno, pubblicheremo la versione integrale.
Giuseppe Di Gioia

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