Intensa nel Sannio l’attività di controllo del territorio dei Carabinieri forestali
SAN NICOLA MANFREDI: sequestrata trappola per fauna selvatica
Nell’ambito di un’attività antibracconaggio a tutela della fauna selvatica autoctona, condotta nella mattinata di ieri in località C.da Pioppeto del Comune di San Nicola Manfredi, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di San Giorgio del Sannio hanno rinvenuto, su fondo agricolo di proprietà privata, una gabbia metallica utilizzata come trappola per la cattura di fauna selvatica (ungulati), al cui interno era posizionata una carcassa di coniglio e munita di dispositivo meccanico pronto ad azionarsi automaticamente “a scatto” in risposta a eventuali sollecitazioni meccaniche sull’esca da parte dei malcapitati animali. I militari hanno pertanto provveduto a rimuovere la trappola dal sito e a porla sotto sequestro penale per violazione delle vigenti norme sull’esercizio dell’attività venatoria (caccia in periodo di divieto generale e con mezzi vietati), affidandola in custodia giudiziaria al responsabile locale di un’associazione ecozoofila a carattere nazionale. Sono in corso le indagini per addivenire all’individuazione dei responsabili di tali condotte illecite, al momento ignoti, mentre continuano i controlli di settore a tutela degli animali e, in particolare, delle specie selvatiche oggetto di bracconaggio, le quali, una volta finite all’interno di questi strumenti di cattura, sarebbero detenute in condizioni incompatibili con le caratteristiche etologiche e produttive di gravi sofferenze
PARCO REGIONALE DEL TABURNO: – rinvenuta carcassa avvelenata di un vitello
Nell’ambito di attività finalizzata al controllo del territorio montano condotta all’interno del Parco Regionale del Taburno-Camposauro a quota superiore ai 1200 m. slm, i militari delle Stazioni Carabinieri Forestale di Airola e Montesarchio hanno rinvenuto, sospesa ad un albero, la carcassa di un vitello, alla cui zampa anteriore erano legate interiora di altro animale cosparse di una sostanza di colore azzurro intenso. Quest’ultima è apparsa subito di elevata tossicità, dal momento che i militari hanno potuto osservare la morte quasi istantanea degli insetti che vi si posavano sopra.
Su richiesta dei carabinieri forestali, sul posto sono, quindi, intervenuti i veterinari ASL del Distretto di Montesarchio, che hanno provveduto alla rimozione della carcassa e delle frattaglie e sui quali sono in corso gli accertamenti finalizzati a determinare la causa della morte dell’animale e la natura della sostanza venefica.
Gli operatori di polizia giudiziaria ipotizzano che l’animale, ancora in vita, sia stato sospeso alla pianta, allo scopo di enfatizzare l’effetto esca e conseguentemente attirare e uccidere eventuali predatori che preferiscono cibarsi di animali vivi. Diverse, infatti, sono le testimonianze di avvistamento di lupi nella zona. Le indagini proseguiranno al fine di individuare gli autori di tale ignobile gesto, che configura i reati di uccisione e maltrattamento di animali.
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